lunedì 5 marzo 2012

Tigelle e crescentine 2, LA Vendetta!!

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Tipo che manco stavolta ho fatto foto (e nemmeno Lui, nonostante la sua RefleSSe) ma almeno non ho avuto mal di testa nè nausee nè vomito.
Beccatevi il resoconto scritto di una memorabile giornata quasi primaverile…
Come ricorderete, il mio primo viaggio a Bologna non è stato il massimo della goduria: si, il viaggio in sè per sè, in auto facendosi una Statale attraverso gli Appennini è stato godibilissimo, Bologna mi ha lasciata perplessa con la sua condensa e gli angoli che abbiam potuto vedere ma il mal di testa incessante che m’ha chiuso lo stomaco con relativa nausea e successivo rigurgito non hanno certo coronato una giornata altrimenti deliziosa.
E invece stavolta è andata bene, la quasi suocera mi ha dato un paio di braccialetti di stoffa con una pallina che dovrebbe impedire la nausea da auto (o tornante) premendo detta pallina nell’ incavo del polso, a pranzo abbiamo mangiato un minestrone leggero con pasta corta, il mal di testa ogni tanto ha fatti capolino ma nulla di che. Abbiamo fatto un percorso differente che ci ha portato verso il Passo della Futa ma non chiedetemi le varie tape perchè a parte la finale e solita SassoMaggiore non ricordo UN nome che sia UNO! Ad ogni modo è stato bellissimo e idealmente lo si potrebbe dividere in due: la parte con le nuvole grigie e la parte senza le nuvole; infatti per una metà del viaggio in auto abbiamo percorso una strada tra montagne sovrastate da nuvole promettenti pioggia anche se non ne è caduta una goccia, gradevoli paesaggi montani visti dal basso paesini quasi immutati dagli anni ‘60/’70 con relativi alberghetti della stessa epoca credo a volte chiusi per sempre… Vedremo l’ingresso del cimitero dei soldati Tedeschi ed il lago di Bilancino che vedo chiaramente perchè preoccupa per il livello dell’acqua. Superata all’incirca Firenzuola molte case avevano queste imposte esterne chiuse e non mi è sembrato fossero case di villeggianti (non sempre) altre volte erano case cantoniere abbandonate (quelle toscane son differenti dalle emiliane ma sembran fatte con lo stampino mentre le ultime son una differente dall’altra) altre volte certo vecchie abitazioni ad un certo punto ci affacciamo su una vallata, siamo ancora dal lato grigio ma la visione è vasta e inondata di sole, avanzando ci lasciamo montagne quasi avvolte nelle nuvole grigie, lo stacco è bellissimo come bellissimi i prati ancora coperti dalla neve, immacolati spesso a malapena attraversati da impronte isolate: era una vita che non vedevo quel biancore appena bordato di verde ed sotto un sole splendente. Ovvio che la neve sta sciogliendosi, specie sulla strada ci sono le pozze d’acqua oppure piccoli rigagnoli scorrono sul bordo strada…Lui decide per una sosta, è bellissimo! Siamo su un altro Passo ma compreso in quello della Futa, c’è un bar-ristorante, in lontananza c’è un crinale irto di pale eoliche, tutt’intorno dossi innevati che mi riportano all’infanzia, il cielo è perfetto, l’aria frizzantina è pura e tutt’intorno…motociclisti! Motociclisti di ogni età ma del tipo viaggiatore che per il week end ti caricano sulla moto di primo mattino o e ti fanno attraversare mezza Italia…Ho l’impressione che per lo più siano di mezza età, c’è si qualche giovincello ma la maggioranza saranno padri di famiglia minimo…ed io che son cresciuta nel mito di “Easy Rider contro i Matusa stanziali”, BAH! …un paio di donzelle di scorta…A scanso di problematiche gastro-emicraniche mi limito ad un thè con fettina di limone, LUi per farmi compagnia un cappuccino, mi mangio la fettina di limone per sicurezza. Prima di uscire getto un veloce sguardo accanto alla porta all’interno: una bacheca ricorperta fittafitta di annunci di vendita di moto. Ripartiamo ma poco dopo Lui si ferma, solo per me, scendo a mettere i piedi nella neve, siamo al lato della strada vorrei andare sul campo davanti ma tempo di perder troppo tempo, Lui fa pipì, ci facciamo le coccole ed infine di nuovo in viaggio.
Snow Totoro
Attraversiamo una vallata anzi, in vero le passiamo proprio sul bordo ed andiamo verso una triade di paesoni di montagna tra cui quello dov’è nato Gianni Morandi…Si, NON mi ricordo come si chiama… Però il paesone, per quel che possiamo vedere è davvero bello, sempre con quell’aria del posto che s’è fermato nel tempo…(metà anni ‘70 circa ma in certi punti son andati avanti) con le botteghe che fan un pò di tutto e la parrocchia che fa cinema-teatro… O almeno a me è sembrato fosse la parrocchia…ci sono molte abitazioni dall’impronta antica, del resto il paesone domina letteralmente la vallata, sta sulla cima del cucuzzolo e la statale lo attraversa lateralmente, come chi se ne sta seduto o sbracato su un crinale ad osservare il panorama col sole che gli sbatte in faccia, sole che sta pian piano calando, la sfumatura della luce è dorata ed allunga le ombre. Scendendo le montagne si ritirano, e in un qualche modo rientriamo sotto le nuvole grigie inizia una pianura con un paio di casolari e già inizia la periferia…L’altra volta, Dicembre, siamo arrivati che già era buio, ma le giornate si stanno allungando e vedo la periferia bolognese col suo filobus e palazzine liberty ed altre del periodo fascista. Imbrunisce che arriviamo al centro sociale gestito da anziani, e raggiungiamo la stazione oltre la quale sono i loggiati e i nostri amici che ci aspettano in un bar davanti alla Stazione…facciamo casino ma sopra tutto non impongo subito la mia intuizione e mentre Lui ricarica il cellulare  in un bar gelateria io seguo l’intuizione verso un altro…e li trovo lì che chiaccherano dopo un gelato! Ormai è tardi per visitare di nuovo il mercato e pure per un gelato…non voglio rovinarmi l’appetito…Ci sono altri due conoscenti di Lui di cui non ricordo il nome ma uno fa l’astrofisico! Ma sono simpatici e di compagnia! Forse la stanchezza ma non brillo particolarmente per la conversazione…Giringiriamo un pò e scopro che in un lato dei loggiati ci son più botteghe e/o bar gestiti da Cinesi che in tutta Osmannoro!! Ed infine torniamo dai vechi! Sono le otto e qualcosa ed è pieno come un uovo!! Ma pienopieno! Mica che c’era il deserto l’altra volta e s’è riempito sul tardino! C’è una bella verietà di popolo ma per lo più famiglie, con mocciosi casinari ed allo stato brado al seguito! Un giorno qualcuno dovrà spiegarmi perchè i ragazzini o i bambini italiani devono andarsene in giro a fare casino urlando e agitando oggetti grandi quanto la loro testa e non mi si venga a dire che sono solo più arzilli degli stranieri!!
La cena mi ha vista impegnata a scofanarmi tigelle e crescentine recuperando la visita di Dicembre, son partita con la salciccia da spalmare nella tigella poi lo squacquerone, le cipolline rosse sotto aceto, il parmigiano grattato…eppoi gli affettati: saame, prosciutto crudo, una cosa che parve pancetta arrotolata e mortadella! Che devono averne avuta in sovrabbondanza perchè occupava metà vassoio! Quest’anno ci hanno dato anche le vaschette di Nutella! Che io e Lui ci siamo fregati! Ah! Tigelle e crescentine vengono servite rigorosamente a duemila gradi farenait!! Per cui se non avete le dita in amianto oppure siete determinati a mangiarvele alla faccia del vostro pernicioso mal di testa, armatevi del provvido tovagliolo-asciugone fornito dal ristorante…Utilissimo poi, assieme al cartoccio di carta-paglia stile tovaglietta all’americana, per impacchettare tigelle e crescentine e magari anche gli affettati avanzati nel vostro tavolo…Io e Lui ci siam assicurati colazione e presentino per la cena coi quasi suoceri e soreleira in trasferta causa operazione della quasi suocera…Nulla di grave comunque! Concludiamo con il dolce che constava in biscottini da pasticceria goderecci abbestia!! Ed infine il caffè, non amo il caffè ma voluto provare quello al gingseng, seppure fosse proposto in bella vista al bar la signora m’ha guardato storto…mi è stato insinuato il dubbio che avrei potuto chiederne uno corretto alla grappa con un effetto meno turbante!
Quasi in Nirvana, sebbene non ai livelli di San Valentino, io e la mia panza facciamo quattro passi con gli altri fino alla loro macchina per i saluti: i nostri ospiti –Milena e Mauro- li rivedrò Sabato prossimo perchè ci saranno gli Eisenfunk qua vicino, gli altri non so ma l’astrofisico m’ha chiesto l’amicizia su Fb il dì appresso!  Come l’altra volta prendiamo l’autostrada per ritornare. Un viaggio tranquillo sull’onda dell’abbiocco…Sotto una delle gallerie mi accorgo che piove!!! Cioè, CI piove dentro! Vabbè, acqua che filtra dalla montagna che trapassa ma NON E’ che la cosa mi faccia una buona impressione!! Verso Barberino di Mugello, se non ricordo male, attraversiamo un incredibile banco di nebbia, si vede pochissimo ma per fortuna quasi non c’è traffico! Invece, dopo l’uscita verso Barberino di Mugello in direzione Calenzano-Sesto Fiorentino ci ritroviamo in fila e restiamo fermi occhio e croce per una cinquantina di minuti! In fondo, dove il via dotto curva e procede si vedono luci blu e non lampeggiare, c’è stato un incidente. Attendiamo un tempo infinito con accanto bimbi-minkia da discoteca, Lui tenta una mossa e mette alla prova la scassatissima autoradio che decide di funzionare – a parte il volume non collaborativo- giusto per cercare una stazione…anche Virgin Radio fa la buona e ci fa scoprire che a tarda ora spara dei brani che è un godere abbestia! Ad un certo punto notiamo agitazione nel branco bimbi minkia, stanno attaccati al cellulare parlando fittofitto, si infilano nelle auto e fanno manovra! Lui mi enuncia su alcuni fatti stradali: NON si può percorrere contromano l’autostrada sopratutto se c’è un incidente e a meno che non ti scorti la polizia e che non ci sia un moribondo con te te ne devi stare in fila come tutti gli altri minchioni! Incluso i due autisti del camion che ci si mette di fianco! Il tubo di scarico minaccioso puntato verso di noi! Data l’ennesima dimostrazione di italica intelligenza sopraffina io e Lui auguriamo ai bimbi minkia un ritiro immediato della patente! In un mondo normale accadrebbe!!
Infine ripartiamo, passiamo davanti al luogo dell’incidente che tutto è finito, rimosso, resta solo quello strato di specie di terra assorbente sull’asfalto, la fila di torce accese per terra a delimitare l’area e, più avanti, un guard rail sfondato. Proseguiamo verso casa, stanchi. Il giorno dopo monteremo un mobile ikea che fa sembrare camera nostra una camera d’ albergo.
Stamani, Lunedì, dal bus vedo fuori da una edicola un foglio coi titoli del giornale, un incidente stradale in cui sono morti tre giovani, due ragazzi ed una ragazza ed ho subito pensato alla fila fatta sul viadotto, più tardi Lui mi chiama al cella e mi conferma che si, sono loro che ci hanno fermati per una cinquantina di minuti. Più tardi ancora alla radio sento la descrizione dell’incidente, terribile nella sua mortale spettacolarità cinematografica, la ragazza addirittura è stata scaraventata fuori dall’auto per finire sulla careggiata opposta, uno dei ragazzi invece avrebbe fatto un volo fuori dall’auto ancora attaccato al seggiolino…

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