sabato 5 novembre 2011

5th November fireworks




Salve!
Volevo scrivere una delle mie megastronzate che accolgono chi passa da queste parti -e non solo- una di quelle cose che vanno sotto la Tag "Il mo lato frou-frou", una robina disimpegnata e maniacale tanto per...E invece mi ti vado a leggere il Diegozilla che mi ricorda che oggi è il 5 Novembre...
Remember, remember the 5th November..." è la filastrocca con cui si celebra Guy Fawkes, un tizio che cerco di far saltare il parlamento inglese nel '500.
Questo tizio, tutt'altro che anarchico tutt'altro che ateo mi pare,fu ripreso da Alan Moore per il suo primo celeberrimo fumetto "V for Vendetta" in cui un misterioso "terrorista" -V appunto- agisce sgretolando e via via distruggendo sin alle fondamenta una dittatura fascista nell'Inghilterra post Terza Guerra Mondiale (ed atomica). Da questa storia costruita minuziosamente e che altrettanto minuziosamente va letta è stato tratto un film che non vale nemmeno la segatura degli alberi da cui è tratta la cellulosa della carta su cui è stampato, anzi su cui furono scribacchiate le prime annotazioni di Moore. Eppure la maschera, per gentile concessione della Warner, è divenuta simbolo per migliaia di "indignati" ed emeriti coglioni in protesta perenne in giro per il mondo, questi ultimi sono stati visti a Roma non molto tempo fa durante una manifestazione a bruciar bandiere e tanto per inizare.
Trovo sublime come un personaggio così assolutamente contro e guidato da una visione ben precisa e che agisce su uno schema davvero particolare e fuori dai binari dei vari "incazzati" (definiamo così i coglioni)sia preso a simpbolo da costoro che alla fine non farebbero altro che instaurare un mondo non molto diverso da quello che hanno cercato di abbattere o addirittura uno che sia semplicemente Caos ed infatti costoro seguono ovviamente la ridicola macchietta che è rappresentata nel film, non certo quello di Moore.
V, nel libro naturalmente, opera su uno schema ben preciso e non alla cazzo di cane, segue un piano che è perfettamente cosciente del potere, dei suoi mezzi e dei personaggi che lo reggono e dei loro vizi, abitudini e del loro passato, la distruzione del potere passa attraverso la conoscenza delle sue strutture e della conoscenza in generale; la sua azione è chirurgica, non fa vittime innocenti, non danneggia proprietà altrui, nè aggiunge disagi a chi già vive nel disagio.
 C'è sopratutto una scena chiave di ciò che V intende per sovvertire il potere e sopratutto lasciare al popolo, alla gente la totale libertà di scegliere ("Scegliete saggiamente")che potrebbe essere anche ben differente da ciò che lui indica loro come possibilità reale ed alternativa alla distruzione dell'essere umano, la scena è quella in cui V muore...V muore lasciando a Evey la sua eredità: la libertà di scegliere, se accettare o meno quella eredità che V stesso le passa, essere lui. "Devi togliermi la manschera ma non devi vedere il mio volto" Non è importante chi è realmente l'uomo dietro la maschera ma la maschera stessa eppure anche CHI è dietro essa è altrettanto importante; è importante che non sia l'uomo che fu ma qualcun'altro (Evey, appunto) una persona che erediterà i mezzi che V ha usato -bombe, veleni, sostanze da combinare per ottenerli- SE proprio dovrà usarli (notare le parole), la sua con oscenza -i libri, i dipinti, i dischi, i films e tutto ciò che la genera, la fantasia, la bellezza- e mai, mai dimenticare l'amore...V SA che Evey non farà ciò che lui ha fatto ma agirà nella stessa direzione, con lo stesso spirito ma come solo LEI, in quanto Evey, vorrà e saprà fare.
Questo è ben diverso dal mono pensiero usato dai teppisti che vanno alle manifestazioni -infiltrati o meno che siano- ma anche da un certo numero di persone che si limitano a protestare per poi attendere che qualcun altro, i loro leader o chicchessia, facciano il resto.
Inoltre V agisce, ripeto, su un piano ben preciso, ben studiato, che include la perfetta conoscenza dei mezzi del potere che combatte, dei luoghi, ed anche della psicologia (vedi il discorso alla tv nazionale) ma anche di come, cosa e quando colpire...Certo, agisce in una dittatura ben instauratae perfettamente strutturata che ha mezzi che non sono quelli attuali ma che ben vi ci si avvicinano: le telecamere nelle strade ma anche nelle case, assieme ai microfoni, ai dati di tutto e di tutti in archivi computerizzati così egli agisce come un hacker pre-internet (il libro è dei primi anni '80)e gestisce lui la circolazione di certe informazioni, plasma la vita di qualche persona affinchè essa sia poi spinta in una data direzione ma anche l'uccisione di determinate persone in determinati modi e sopratutto l'educazione di Evey che non si basa nè sulla coercizione nè sull'indottrinamento, alla fine Evey sarà sempre libera di fare ciò che vuole anche rifiutarsi di continuare l'opera di V.
O di farla come LEI ritiene meglio sia: ed era quello che V le lasciava in eredità.
Il personaggio del fim è nulla che una mediocre macchietta di ciò che è nel libro e non me ne frega nulla se il film "alla fine è carino" sono un pò stufa di queste scuse del cazzo perchè è come dire che beh, Ulisse è diventato Athena ma dai alla fine il film è carino! Per quanto possa capire la difficoltà di riportare la trama e sottotrama del libro ci siamo sorbiti films che durano ORE senza dirci nulla, con tanto di 3D magari e non vedo perchè non si possa usurfruire di un buon sceneggiatore e un buon regista (e per carità, anche un buon scenografo!!) per ottenere un film più decente e credibile...Un tizio che fa saltare qua e là delle cose, che fa lo scemo davanti a films in bianco e nero, che non insegna nulla e che spedisce centinaia di maschere a gente che s'è ascoltata un discorso alla tv da un tizio mascherato, certo ci voleva proprio quello per scrollare masse appecorite educate da una tv fascista e totalitaria, mi domando perchè non l'abbia fatto ancora nessuno!
Però ha fatto presa e masse di coglioni indossano una maschera targata Warner per una rivolta targata Hollywood.
Poi tutti al Macdonald!!

2 commenti:

  1. Non capisco se sembra a me ma mi pare che nel fiume venga travolto tutto, ma non credo sia così... Gli indignados sono migliaia in tutto il mondo e non indossano tutti la maschera. E mescolare quel che è successo solo a Roma e da nessun altra parte nel mondo non va bene, non si puó liquidare la cosa, andrebbe approfondita, analizzata. Se il film rispetto al fumetto fa schifo ok ci credo. Io l'ho visto e ho capito le cose che tu attribuisci solo al fumetto, che posso dirti? Eppure quelli che ho visto indossare la maschera secondo me indossavano l'idea di V, un simbolo di rivoluzione (e magari avevan letto il fumetto, perché dare sempre di pecoroni a prescindere, diventa nichilismo) e chi invece spacca tutto senza creatività non ha la mascherinasega, ha i caschi e le spranghe. Mi sembra un calderone sbrigativo. E internet tra l'altro nasce proprio negli anni 60, per scopi militari... Poi arriva a tutti più tardi...

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  2. Non mi riferisco certo a chi la maschera non la indossa,nè agli indignados...Il fatto è che non credo nei simboli presi così, come capita, e molto semplicisticamente partendo dal semplice merchandising di un film superficiale,ed ho visto anche visto che c'era gente che indossava la maschera senza violenze.Tuttavvia preferisco coloro che indossano quelle maschere semplici, bianche e senza lineamenti: hanno preso un qualcosa di anonimo e l'hanno reso loro.Io non credo che la maggioranza abbia letto il film, bastava vedere dopo la sua uscita nelle sale tutti coloro che la mettevano a Lucca, ad esempio.
    Inoltre ho parlato -focalizzato- di Roma perchè è lì, unico caso pare in tutte le manifestazioni svoltesi nel mondo, che si hanno avuto gli incendi e via discorrendo. Quello che non apprezzo, che non capisco, è perchè occcorra prendere un qualcosa di vuoto, modesto come quel film e farne una icona a tutti costi. Mi sarebbe sembrato più coraggioso rifarsi al libro, che prima del film era cosa per pochi... Sarà la globalizzazione? Non so, io credo solo che certo -quella maschera da quel film- vuoto sia difficile da riempire...

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