venerdì 28 ottobre 2011

Mio!!

Dato il notevole ritardo Vi informo che di acqua sotto i ponti n'è passata a proposito della Puponzi delle cui gesta Vi narro.
Cercherò di riassumervi le novità fino ad oggi, poiché di novità effettivamente si tratta. Approfitto anche per modificare un poco questo post che non mi soddisfa, aggiungendo che togliendo qualcosa.
Innanzitutto mi ti ritrovo la Puponzi di ritorno dall'estate con una sorta di cambiamento che definirei epocale, al limite della mutazione genetica. Oppure si tratta di un changeling: insomma m'hanno messo la Puponzi da una qualche parte, è arrivato un Troll che ne ha preso le sembianze ed ha sistemato l'originale nel mondo delle fate o in un qualche “Al di là” dove speriamo quantomeno che la Pupa se la spassi alla grande. Essa MORDE! E ti tira certi pizzicotti o graffi che ci sono felini e affini con crisi di identità preoccupanti.
Certo protesta e piange ogni volta che la mamma la lascia a me...e già qui conosciamo le sue reiterate proteste eppurtuttavvia VI E' un cambiamento! UN CERTO cambiamento!
Innanzitutto si decide che una soluzione per placare la novità mordace, graffiante e tricologicofila (nel senso che tira il capelli, a tempo perso) che portarla fuori potrebbe esser un buon metodo esorcistico...hem...per placarla un po' fino all'arrivo dell'altra baby sitter con la quale non ha problemi (ce li ha con TUTTO IL RESTO DEL MONDO in compenso) di relazione.
Ovviamente partono vibranti e irrorate proteste che si calmano alla vista dell'argine e del Ponte della Vittoria. Vaghiamo e camminiamo fino alle Cascine che destano un suo certo interesse, io sospetto rassegnato, di rito. Poi un giorno si scopre l'inaugurazione del nuovo Parco Giochi sul Lungarno S. Rosa e dopo un sopraluogo della original Babysitter che ne decreta l'appetiBBilità la sottoscritta si accorda e parte.
La prima novità è che la Puponzi che ancora non sa, si limita ad un congedante “Ciao, mamma” con sventolata di mano, seppur casuale. Novità che son già un paio di mattine che si ripete.
Ed infine inizia la litania del “Dondo”.
Dal Glossario Puponzi: dicansi “Dondo” l'altalena, in particolare quella per infanti di
età tra i 9 mesi ed i 2 anni circa.
Sul “Dondo” per eccellenza si va “Forte”. La Puponzi è letteralmente drogata di “Dondo” , ne è praticamente dipendente. La turba che uno o più bambini (beh, non più di due) possano andare sulla SUA fonte di gioia ed adrenalina preferita senza che lei non vi possa a sua volta salire! L'atteggiamento è preoccupato, cauto nell'approccio alla zona “Dondo”, le manine conserte dietro la schiena oppure intrecciate sul capino bruno-rossiccio. E se ve n'è UNO che occupa un seggiolino è d'uopo che ESSA salga su quello rimasto libero dove, si, gode ma si chiude in un silenzio insolito per la sua loquacità di quasi 2 anni: niente “mamma è a'ioio?” niente “babbo è a'ioio?” “Dodo è a'ioia?” A volte in ordine anche sparso o rimescolando i vari luoghi/obblighi dei parenti sopranominati.
Dal Glossario Puponzi: dicansi “Ioia” la scuola.
Dicansi “Ioio” il lavoro.
I due luoghi si compenetrano e confondono.
Fin'ora siamo arrivate al parco giochi che è bellissimo e stupendo che ci vorrei andare anch'io (anche per sfruttare quell'angolo palestra messo un po' in disparte, per i “grandi”) verso le 8.40 ed è praticamente deserto, il “dondo” è tutto per lei poi, all'arrivo dei primi bambini, essa inizia ad addocchiare, forse a incuriosirsi sugli altri giochi sin' ora scarsamente considerati.
E finalmente pronunzia “Dende?”
Dal Glossario Puponzi: dicansi “Dende” per “scendere”
Esplora il ponte col piccolo scivolo per bimbi piccoli, osserva il “dondo” per bimbi grandi e le varie altalene a bilancia...Non chiedetemi come si chiamano ai miei tempi non c'era differenza tra l'altalena a bilancia e quelle che sono appese che si spingono. Poi c'è La Nave. Un posto belliZZimo con uno scivolo belliZZimo che ho avuto la malasorte di far provare alla Puponzi: lo ADORA! O meglio adora che io la spinga su per lo scivolo così da arrivare lì dov'è la “torretta” con un belliZZimo timone rosso. Dietro la “torretta” c'è una sorta di cupoletta poi uno scalino e una delle entrate alla nave -via scaletta- ma è pericoloso, “brutto”, perchè è per bimbi un po' più grandi (di qui la mia malasorte) ed altra entrata è laterale via scaletta a corda, altro posto “brutto” ed infine “la Prua” con tanto di cannocchiale ma è aperta e vi si può accedere tramite una sorta di rete/scaletta di corda, altro posto “brutto” e pericoloso per una piccina come lei ma lei adora quel posto se poi si riempie di altri bimbi la si vede incuriosita di questo nuovo multiverso coetaneo o quasi, e spesso multicolore e multirazziale, a volte balocconuovomasconosciuto-dotato. Lo scivolo naturalmente non serve solo a salire (!!) ma anche a scendere e fin'ora la nostra Puponzi si era vista scivolare tramite il supporto “Paperplanes” che anche lì non si sa mai.
Oggi (1 Ott 2011) la Puponzi è scivolata da sola e con stile: stile “panza” e stile “quasi-mi-sdraio”, naturalmente in via di perfezionamento e su ispirazione di altri bimbi!
Naturalmente assistita da “Paperplanes” ma in esterno!
Ha anche testato i giochi posti al di sotto della nave, forme da girare o incastrare, ed anche tentato (leggermente brutalmente) di interagire con un bimbo che aveva con sé un metro retrattile (!!) Boh!
Abbiamo visitato anche l'angolo fitness che alla fine l'ha convinta seppur convenendo che per la “bicicletta” è un po' presto...ed anche tutto il resto.
Insomma, stiamo assistendo all'evoluzione stile Pokemon della Puponzi, sia in maniera comportamentale che lessicale (fonderò il “Dondo fan club”) ed a un suo tentativo di interagire con altri bambini visto che ne deve tollerare la presenza. Ah! Dimenticavo, notizie riportate da mamma sua, riferiscono un atto da indicarsi come “di gelosia” nei confronti di una altra bimba che ha avuto l'ardire di avvicinarsi -senza altro scopo che appunto avvicinarsi- al fratellino “Dodo” (si, quello che va “a' ioia”) e si è aggrappata alla capigliatura dell'incauta infanta.
C'ho solo un fratello e vediamo di non sciuparmelo! Cribbio!”

 Dicevamo, Puponzi.
Beh, Puponzi sta crescendo, sviluppando le sue capacità non solo motorie (e chi la ferma più) ma sopratutto quelle cognitivo-verbali e di relazione. Ha smesso di tirar manrovesci, si, qualcosina ancora tenta di allungartela, s’irrigidisce tutta cercando di farti capire il suo sconcerto nei confronti del tuo ennesimo “No!” , in compenso ora son degna della sua accoglienza sulla porta e del suo eloquio via via più fluente: la mamma è al lavoro, papà è al lavoro, Dodi (il fratellino) è a scuola, voglio la pera, vorrei vedere il sole (traduzione per intuito e bastaa sulle utlime parole “Pera” e “Sole” a volte però “Sole” nasconde “Trattore” ovvero la scavatrice che c’è giù in strada proprio sotto le finestre sue) …a volte anche la mamma è a scuola, forse capendo che la mamma lavora in una scuola…Da che il freddo si è accentuato al mattino ed i bambini arrivano al parco più tardi, non siamo più andate insieme sul “dondo” nè sul ponte ma siam rimaste a casa dove ho scoperto la sua nuova passione per il “Didò” ovvero la versione moderna del Pongo; ne va matta, lo spezzetta, tagliuzza e manipola…consentendomi di presenziare ho avuto modo di giocarci anch’io e dunque la Puponzi ha scoperto che il Didò lo si può trasformare in palline grandi o piccole che schiacciate diventano le pizze (ma questa denominazione non è mia)  che queste palline le si possono allungare rollandole sotto la mano, operazione che l’appassiona moltissimo e di tanto in tanto apprezza le mie oche (solo quelle so fare) abbiamo tentato di fare un fiore e poi una treccia per la quale ha chiesto il bis, per poterne esaminare il processo di costruzione…che poi ha bellamente messo da parte per distruggere il manufatto (ho il vago sospetto che distrugga tutto ciò che di “nuovo” le propongo, un modo di annunciare il suo dispregio nei confronti della mia opera, immagino).
Noto che si è anche incuriosita delle immagini su digitale: ovvero, tutte le volte che ho preso il mio cellulare in mano lei ha pensato vi fossero le foto del “dondo” che avevo preso a Settembre ed ha chiesto di vedere il “dondo” dove stanno i “bimbi". Ovviamente lei non fa differenza tra digitale e telefonino, forse perchè non lo capisce oppure se pensi siano la stessa cosa.
Nella sua stanzina son diminuiti i peluches, restano Panda ed Aslan, il leone, suo grande ed imperituro amore cui vota tutte le sue “sdraiate” affettive, se lo spuapazza e ciancica voluttuosamente; c’è la nuova entry che io ho battezzato Yale, perchè è un teddy bear blu con la t shirt appunto di Yale, poi c’è l’eterno “Nanna” un pupazetto azzurro che sembra un misto tra un animaletto non ben identificato (forse un orsetto) ed una versione micro della copertina di Linus, si chiama “Nanna” perchè appunto il suo compito da ere immemori è accompagnare Puponzi nel sonno per il quale egli è fondamentale.
Puponzi si aggira per la casa col carrello stra-carico della spesa oppure col passeggino rosa colnla capottina –come il suo solo che è verde- sul quale alternativamente siedono Panda oppure “Bimba” -una bambola o un teddy bear,secondo il momento. Ma sopratutto Puponzi ha scoperto il significato di “Mio!” , il possedere le cose è una affermazione del sè. oggigiorno, e lei lo sa! “Mio!” è il Dido, “”Mio!” è il carrello, Mio!” è Aslan, “Mio!” è il posto a sedere, “Mio!” è il tavolino ed ogni oggetto che le passi sottomano…Recentemente si è espressa anche in un “Tutto brava!”  espresso dopo che le avevo fatto i complimenti per non ricordo quale azione riuscita…Traduco con “Sono brava in tutto, io!” 

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti anonimi NON sono i benvenuti e saranno cancellati.