lunedì 24 ottobre 2011

Libreria Brac…

Dopo un pomeriggio inutilmente intenso alla ricerca di un centro di raccolta Istat, finalmente, ore 17, mi dirigo alla Libreria Brac…O meglio, verso il sito in cui MI PARE sia la Libreria Brac...Effettivamente ricordavo che era vicino a via della mosca dov’era il vecchio negozio di tatuaggi, comunque dopo molte incertezze ed una informazione e cedendo all’evidenza che essendoci in via vegellai UNA sola libreria che sembra un ristorante che sembra una libreria –e semza insegna- quella doveva esser la libreria designata. Ci vado per Makkox…credo si scriva così…di costui conoscevo già alcune vignette e per quanto non sia lo stile che mi è più congegnale, quei lavori mi piacciono. Arrivo con notevole anticipo ma entro con 10 minuti di ritardo, dovendo aspettare Lui direttamente dall’Osmannoro. Entro e mi concentro solo su lui e trovo affinità (ma molte più differenze) mi piace quel che sento anche perchè un pò mi ci rifletto, oltre al fatto che la persona è gradevole e schietta. La cosa che mi colpisce e fa apprezzare di più è che Makkox nasce direttamente dal web e, in un certo senso, sta arrivamdo al cartaceo ora, in quanto la Bao (grazie Michele Foschini) sta stampando un suo volume di vignette…che non ho potuto comprare visti i tempi e le mie necessità. Scopro che questo autore disegnava col pennino cosa che adora e che me lo fa sentire più vicino e che la sua soddisfazione –per riassumere- e fortuna è stato di aver strovato un programma in cui gli strumenti replicano molto bene il segno del pennino, infatti Makkox dal pennino vero e proprio è passato velocemente alla tavoletta digitale ed anche alla colorazione digitale, devo rivedermi megli le sue vignette perchè non lo avevo mai notato anche se tendo a tentare di capire se un qualsivoglia autore stia colorando in digitale o tradizionale…Makkox conferma che ancora presso certi autoVi resta fissa l’idea che il computer, il supporto digitale sia un orpello al tradizionale, che si usi un trucchetto per far..più in fretta o cavolate del genere…Non so voi ma a me pare una stronzata e si che io amo il trazionale, un pò per pigrizia un pò perchè mi piace spennellare ed inchiostrare. Il digitale ha il suo perchè –però non supera il pennello, per me- ti concede meno sporcizia, meno pastici, meno disatri di proporzioni tragiche sul tuo adorato Fabriano 4 e il segno perfettissimo che hai faticosamente ottenuto dopo ore di cancellamenti e ghirigori, a ciò aggiungo che ti salva dal deterioramento della qualità dei prodotti usati per spennellare e inchiostrare un tempo ritenuti tra i favoriti, non so se c’è stato una impennata di orgoglio ma il buon inchiostro Pelikan o il Windosor basta che ci passi la gomma pane sopra e la splendido nero lucido mi ti diventa un opaco deprimente quando addirittura non venga spazzato via, lo stesso per i pennini o i pennelli che basta una inzuppata che mi ti si divaricano come le cosce di una Olgettina da poco e già sono da indiferenziata (come le Olgettine, appunto) Altra cosa su cui si poteva aver contrasti, io e Makkoz, ma io non riesco a discutere in queste occasioni oltre al fatto che su questo argomento non mi piego e non mi spezzo- NON andremmo daccordo sul termine “Grafic Novel” che è bene sappiate io aborro, detesto e schifo pure…Seppure abbia natali di tutto rispetto (Will Eisner, se non erro) è velocemente finito nelle mani di chi di fumetto non capisce una mazza ma pretende di discorrerne come se lo avesse mangiato e digerito sin dall’infanzia, oltre al fatto di non capire una mazza di disegno…Persone che hanno scoperto il fumetto superomistico…no, “di supereroi”! Ovvia! Solo col Batman di Burton e lì mi ti son rimasti, diobono! vaglia  dire se hanno letto “l’ultima grafic novel di Cap America” e vedi che ti dicono (e pure con un pò di spocchia) TZ! E pure Grunt!

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