sabato 19 marzo 2011

17 Marzo 2011, Saviano e Vieni via con me alla Feltrinelli.

Mi prendo un pò di tempo prima di piazzarvi un pippone fotografico sui miei dintorni che tutto d'un tratto si son svegliati con una smania decorativo-patriottica, nemmeno disprezzabile...
Nel frattempo vi beccate un pippone fotografico in Do minore -ma davvero minore- su Saviano e la presentazione del proprio libro alla Feltrinelli in via de' Cerretani ad un tiro di schippo da piazza Duomo.
 Ma prima un brevissimissimo riepilogo: è Mercoledì innazitutto, giorno di pienone lavorativo specie nelle ultime settimane in cui mi è stato chiesto del tempo in più per sistemare delle zone della casa che normalmente si ignorano per motivi proprio di tempo, dunque ho terminato abbastanza stanca -includiamo anche ciò che gli Inglesi definiscono "my period"- nonostante una breve pausa. Una volta sul bus oscillo tra lo scendere a S. Marco e farmi una passeggiatina e il  continuare fino alla stazione per poi andare a casa e decidere alla fine lì. Mi rilasso sul bus, osservo i mezzi che sfrecciano o strascicano le gomme ed una volta arrivata in S. Marco il bus si ferma a pochi metri dopo la fermata, nel punto in cui svolta per entrare nella strada che porta in piazza Indipendenza...L'autista discute con un altro tizio dell'Ataf e scopriamo (io ed altri passeggeri) che non si arriva più alla Stazione che è chiusa al traffico. Ah! Dunque decido di scendere alla fermata successiva da lì inforco via S. Gallo e via fino a via de' Cerretani dove scopro che di fronte alla Feltrinelli ci sono delle transenne ed un MAXI-SCHERMO!! Ed un bel pò di gente in attesa. Lì ho la folgorazione. Ecco perchè non si arrivava alla Stazione: sicurezza per Saviano! Invero un minimo di traffico c'è ma davvero minimo. Con la testa un pò rintronata dalla stanchezza continuo fino a casa. Vagheggio di ri-uscire ma non mi prendo sul serio.
A casa. Finalmente. In venti minuti penso a cosa mettermi e al da farsi, mangiucchio qualcosa e medito il messaggio da lasciare a mio frato ma lui rientra e non ce n'è bisogno. Bòn! Io vado. I vecchi fuseaux neri a righine, gli stivali ancora indomiti, il vecchio maglione lungo color prugna, berretto, borsa, ombrello e diGGitale ed infine la mantella nera che non si sa mai. Il caldo è primaverile nonostante il tempo un pò così...ma la nottata procederà almeno all'asciutto.
Ripeto che mentre passavo davanti alla Feltrinelli già c'era un bel pò di folla in attesa ma la strada era tranquillamente praticabile, erano all'incirca le 19,20/30 ed io ci ritorno che saranno le 20 e qualcosinina ma non ancora le 20,30. E c'è già un casino di gente!!
Comunque io mi sistemo sul marciapiede, all'incirca davanti ad Accessorize e da lì non mi sradicherò fino alla fine della presentazione.



Nel giro di mezz'ora -se non erro la presentazione era indetta per le ore 21- la strada si rienpie come un uovo, la folla è tutta tesa allo schermo che si accende mostrando l'interno della libreria...in vero quasi fino all'ultimo non mi era chiaro se si poteva avere accesso all'interno o meno, addirittura ho sentito vociferare di "inviti" . Boh! Dò per scontato che resterò fuori a guardare il maxi-schermo ma alla fine mi è chiaro che non si entra, solo gli addetti stampa o dell'informazione sono dentro mentre fuori sono i fans, i curiosi, coloro che ci credono...si dovrà aspettare un' altra mezz'ora per vedere/ascoltare lo scrittore. Nel frattempo si vede il presentatore-hostess (addetto ad indicare, specie alla fine, le varie porte per agevolare la gente che esce, evidentemente comunque numerosa all'interno e non solo...



Allora, premetto che sin dall'inizio è evidente che c'è qualcosa che non va: io sono sul bordo del marciapiede, circondata dagli astanti ma c'è un bel pò di persone che mi sfilano sotto il naso e sotto quello di altre signore accanto a me...Iniziano i borbottii ma sulle prime non ci faccio caso, nulla vieta che quello sfilare cessi. 
Finalmente Saviano! E scrosciano gli applausi! 
Capiterà spesso durante tutta la presentazione.



Lo ascolto, o almeno ci provo perchè la gente continua a sfilarmi sotto il naso e inizialmente riesco a non distrarmi. Ma dopo un pò, vuoi i borbottii della signore accanto, vuoi che 'sta parata di gente inizia ad innervosire pure me mi perdo almeno metà del discorso. Riesco a capire che fin'ora anche nella più piccola delle città in cui il libro è stato presentato c'era sempre moltissima gente ad assistere. Ad un certo punto ci passan davanti pure i vigili, o carabinieri che siano, una delle signore accanto a me dice loro se non è il caso di interrompere il flusso, del resto proprio dietro c'è una via parallela che porta esattamente in piazza Duomo! Non si può deviare queste persone là? "Mi dispiace non dipende da noi."
Ecco. E devo dire che ad un certo punto si, la cosa si può dire non dipenda da loro, perchè se 'sti cretini (esclusi i vari stranieri ma l'uso improprio del cervello evidentemente vale anche all'estero), 'sti esempi di geGNO itaGLiano vedono una folla tutta assiepata davanti ad un maxi-schermo su cui E' evidente che NON proiettano una partita, una folla che E' evidente che riempie buona parte della strada tra la Feltrinelli ed il Duomo, che cosa fanno questi geGNi? Semplice: ci passano in mezzo!!! E guai se non gli è concesso: un isterico SUL marciapiede, quindi a qualche metro da mede, grida che SE qualcuno si sente male? (sottinteso, se qualcuno che STA lì...ma è evidente che costui non brilla di intelligenza e semplicemente sproloquia) La gente gli intima di tacere, si sollevano vari "SSSSHHHH!" che già prima s'erano sentiti, che passi "Di là!" E che cazzo! Non è impossibile! 
Io intanto cerco disperatamente di recuperare il filo del discorso di Saviano, fin'ora ha parlato di personaggi che hanno rischiato la vita per un qualcosa in cui credevano, per interesarsi di cose tenute in segreto o dettate come non interessanti da qualsivoglia regime (intendo, regime non solo come nazione ma anche come metodo di governo apparentemente democratico, di informazione tesa a plasmare la tua visione delle cose secondo quelle di altri). Ci provo. Inutilmente.
Le pecore sfilano sotto il mio naso, la prole igeGNosa passa con le espressioni del beotismo migliore (o peggiore) capisco il non sapere o capire cosa stiamo facendo noantri lì a guardare una cosa che non sia una partita o una troia televisiva, ma almeno ragionare sul fatto che è più facile usare la strada parallela piuttosto che passare PER FORZA lì in mezzo, non sarebbe male!
Si inizia a borbottare ad alta voce e davvero manca poco che rischio di iniziare una "discussione" sulle presunte proprietà intellettive di una che mi passa davanti piuttosto che nella menzionata via parallela. Occhio, non sto parlando di turisti o di gente che non conosce il Centro: è impossibile che quella massa di cretini -vecchi, mezza età, GGiovani, donne, uomini e ragazzini- non sapessero COME si arriva in Duomo.
Saviano continua, il discorso è familiare, credo siano cose già udite in tv uno o due giorni prima...



Si prosegue mentre a tratti mi immagino con una sorta di cartello dove scorrano le seguenti frasi "Ma com'è sentirsi tanto geGNi?" "Avete bisogno di un cane pastore?" "Le campanelle al collare le avete dimenticate? Casomai vi perdeste tra qui e l'edicola in fondo..." Ho anche augurato a non pochi di loro di affogare nella pozzanghera lurida che stava sotto il marciapiede.
E via dicendo. Sopportare poi certe battutine dei dementi under 18, ma pure sopra i diciotto, che credono di esser spiritosi -alcuni anche leggermente scocciati per il nostro intralciare il loro cammino verso tamarro-land o coma-etilico galaxy è certamente uno sforzo che meriterebbe un bonus reicarnazione ad un fuori casta.
Ad un certo punto la sfilata si interrompe. Aaah! Sollievo e ci si catalizza sullo schermo!
Certo che dura poco!
Gli scatti dei flash si susseguono sin dalla prima apparizione di Saviano.
E continuano. A mia discolpa posso dire che, nervi a parte, non era così facile scattare foto, personalmente non ero così pigiata da ogni centimetro stile Lucca Comics & Games, ma comunque non era facile scattare foto agli astanti che lo fissavano e mi son dovuta limitare a "zoommare" sullo schermo. A tutto ciò aggiungiamo che sto ancora imparando le varie funzioni della diGGitale, non è così logica come speravo...
Non ricordo che ora fosse -forse le 22, 20-  ma ad un certo punto è finita.

Beh, no! Non così improvvisamente ma a quell'ora è finita la presentazione.
Ci rimango un pò male, speravo di più anche per recuperare quello che avevo perduto...però c'è stata una emozione forte nonostante i disagi e la stanchezza, mi sentivo dolorante ed intorpidita al contempo. Ed ammetto un mio sospirato desiderio di avere un autografo ma era sostanzialmente impossibile entrare nella libreria, questioni di sicurezza. 
Il presentatore-hostess indica a gli invitati all'interno le varie uscite, mentre nella strada i presenti lentamente decidono se disperdersi o meno per le varie celebrazioni, tra cui i bersaglieri in piazza Duomo già esibitisi (si, durante il discorso di Saviano ma ha dato meno fastidio delle pecore, hem! Dei geGNi di passaggio)
Noto un certo senso di smarrimento nei presenti, un pò come una festa finita troppo presto, forse.
Scatto l'ultima e mi dirigo verso casa fendendo la folla ed evitando altre pozzanghere. Arrivo alle 22,30 sto un pò troppo al pc poi vado a dormire.
Il giorno dopo è festa.


Via, via, vieni via cone me...tappidubidù, cibumbumbum...

2 commenti:

  1. I miei eran lì dalle SEI, perciò credo abbian trovato un posto dentro perché mia sorella è tornata gongolante con l'autografo.

    RispondiElimina

I commenti anonimi NON sono i benvenuti e saranno cancellati.