sabato 26 febbraio 2011

Il Concerto


 Visto in dvd, naturalmente. E mi è piaciuto.
Partendo da un video da youtube ne avevo viste altre scene e mi ero commossa nonostante il francese non sia più nelle mie corde. Il film in sè non è immune da qualche difetto. E' una commedia dall'umorismo leggero a volte forse troppo tenendo conto dell'umanità che narra e che spesso mostra. 
Al Bolshoi un famosissimo direttore d'orchestra caduto in disgrazia ai tempi della dittatura vive pulendone le stanze e le sale, e vive di ricordi. Proprio pulendo l'ufficio del direttore trova un fax da Parigi ed ha una illuminazione: ci va lui a Parigi a dirigere e riproporre un concerto di Tchaikovsky fallito anni fa. Il perchè non ve lo dico...Grazie all'unico amico rimastogli -il violoncellista- raccatta i vecchi componenti della sua orchestra tutti a loro volta impegnati in altri lavori che nulla hanno a che fare con la musica, uno dei violini è uno zingaro che più zingaro di così non si può provvederà ai documenti falsi e gli strumenti e il loro manager sarà colui che provvedette a farlo cadere in disgrazia e facendo rinchiudere in un gulag con la moglie che lì vi morirà ma la cui abilità nel trattare è necessaria anche se retrograda perchè è rimasto ai tempi della dittatura sovietica ed è ancora un fervente comunista; aggregato all'orchestra quasi improvvisata c'è anche un rappresentante della Russia moderna, un manager in odore di mafia (russa), cafone arricchito e vanaglorioso che strimpella il violoncello ma è necessario per i soldi. 
Tuttavvia una volta a Parigi l'orchestra si disperde in una inspiegabile (e inspiegata) mancanza di disciplina e di ideali ed ognuno improvvisamente va a fare il mestiere impostogli in patria anche se pur sempre a Parigi! L'unico che ha una vera motivazione al suo scopo egoistico è il manager che ancora è legatissimo al suo ideale sovietico/comunista.
Il vero scopo del direttore -intuito alla vigilia della partenza per la capitale francese- è anche incontrare e aggregare all'orchestra una violinista che scopriremo legatissima al passato del malinconico direttore. Alla fine, in nome del passato e di un amore viscerale per la musica, l'orchestra si riunirà per il concerto previsto e suoneranno come avrebbero sempre dovuto e ciò  ne decreterà il successo ed una tournèe mondiale, e scopriremo perchè quella violinista è importante quanto quel concerto.
In un certo senso ci vengono mostrati dei luoghi comuni in positivo sull'anima russa, gioviale e amante della vita e della musica, e come questo paese è uscito dalla dittatura sovietica in nome del capitalismo più becero e kitch. Oddio! Non che da noi la situazione della classica stia meglio ma il regista pare dirci che sia sempre meglio che di là. Ci mostra dei personaggi che da musicisti son diventati custodi di musei o trasportatori di mobili ed altro ancora abbastanza superficialmente, gente che si arrangia che sa suonare ma non ci sembra aver sofferto particolarmente per non averlo fatto per anni ma che accetta immediatamente (tranne uno e senza particolare ragione nè focalizazione sul suo rifiuto). L'unica focalizazione che abbiamo è sulla coppia di ebrei alle trombe scena che serve a farci conoscere il motivo della caduta in disgrazia di un direttore d'orchestra che in Occidente sembra essere ancora leggenda. 
La storia scorre velocemente forse troppo ma da Parigi in poi -nel momento in cui si dovrebbe concretizzare- alcune cose vengono ancora narrate in maniera superficiale e di maniera. Invero a me sembra che manchi un pò di forza nelle scene comiche ed a volte veri buchi narrativi tipo il violoncellista mafioso che scompare per tutto il resto del film per poi riapparire praticamente verso la fine e la scena delle prove mancate è un pò tirata per i capelli la violinista tanto voluta sembra fare i capricci - non fosse che ha pure ragione vista l'assenza di buona pare del resto dell'orchestra- e fa la stizzosa all'arrivo dei chiassosi ed un pò stereotipati zingari il cui violinista (a suo modo fedele al direttore)  le dà una lezione di umiltà passando dalla musica popolare ad una suonata di classica...

 
Voilà! 

Dicevo, manca un pò di cattiveria o di forza e si che visto l'improvviso disperdersi dei musicisti più impegnati a farsi mantenere come cafoni ed a far soldi come facevano in madrepatria -e con l'apparente intento di trattenersi in terra francese permanentemente- ce ne sarebbe stato il bisogno anche in contrasto con l'ultima chiamata da parte del vecchio ebreo per il concerto, nel nome della defunta moglie del direttore che finalmente li riporta là dove era il sogno originale. Anche il manager sovietico sacrifica il suo egoismo idealista ma davvero non ce lo aspettavamo...La sequenza è abbastanza sentimentale ma non è male ben sostenuta dalla musica di Tchaykovsky ma appunto mi sembra manchi di forza proprio perchè manca il contrasto con le precedenti...Forse è un mio modo di vedere l'umorismo dato che il regista infondo non è italiano ma rumeno, lo stesso di Train de vie, Radu Mihaileanu, solo che Train de vie funzionava abbastanza bene ed aveva una oncia di tristezza specie alla fine...Inoltre in quel film, per quel poco che ho potuto vedere, la musica è molto presente è un sostegno al film mentre qui è poco più che colonna sonora, a mio parere.
In generale il film scorre anche troppo, ci sono si colpi di scena ma nulla che impenni, non che vi siano situazioni per forza scontate ma semplicemente avvengono, non soprendono più di tanto. 
Fisicamente parlando i personaggi, anche quelli minori, sono ben scelti incluso l'amico fedele del direttore e custode -assieme all'anziano ebreo- della sua storia, classico gigante buono che non possiamo non amare. Ammetto una cosa, il doppiaggio italiano dà un accento slavo assai pesante, dal piccolo video che ho postato non si direbbe altrettanto in francese ma forse è una mia impressione dato che non ho ancora visto il film col doppiaggio originale...
Insomma, non è un capolavoro di comicità o di malinconia russo/ebraica ma alla fine Il Concerto funziona, è carino e grazioso come una favola musicata da Tchaykovsky.

3 commenti:

  1. Sto per scrivere una recensione...ora...

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  2. Viola su nero mi uccidi la vista, che già c'ho 7 diottrie mancanti ad andarle a sommare... comunque molto interessante il tuo blog. Grazie per essere passato/a a visitarmi!

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