venerdì 25 febbraio 2011

Memorabilia e maestri di vita...anzi, no, del sogno.


 Goldrake è stato il primo cartone animato giapponese che io abbia visto, e credo il primo della stra-grande maggioranza di coloro che sono della mia generazione. Fu davvero un botto.

Era una novità, finalmente fantascienza per noi banbini, un cartone animato tutto per noi che ci faceva advvero sognare di andare nello spazio, combattere dei cattivi cattivissimi, andare a cavallo o in moto...Cos'aveva di speciale Goldrake rispetto ad altre cose, fumetti o racconti che fossero? Innanzitutto c'era il protagonista, un principe guerriero, che ha perso tutto il suo pianeta, famiglia e amici, a causa dell'invasione del cattivissimo Re Vega e delle sue truppe con i dischi volanti. Actarus non era un eroe pronto a saltare sulla sua astronave e massacrare il cattivo prossimo suo, lui non voleva combattere aveva finalmente trovato un luogo dove dimenticare, lontano anni luce (letteralmente) dal male e dalla distruzione. E noi eravamo abituati a John Wayne ed ai suoi indiani cattivissimi e colpevoli di essere indiani! Ogni puntata di Goldrake era sostanzialmente un clichè di sè stessa, alla fine c'era sempre un combattimento col mostro meccanico, ogni volta differente e talvolta Goldrake, il robottone, doveva usare un escamotage per sconfiggerlo possibilmente con il Tuono Spaziale oppure l'Alabarda Spaziale! 



 Col progredire della serie si scoprivano varie cose, l'esercito di Vega aveva anche un che di multietnico (o multiextraterrestre) e capitava di trovare extraterrestri altrettanto cattivissimi oppure costretti da un ricatto morale o materiale a combattere...le fanciulle che contornavano Actarus erano sensibili ed innamorate della sua tristezza mista ad una certa gioia di vivere, Venusia, a lungo è stata la fanciulla che sosteneva l'eroe triste emotivamente ed a prescindere ma intuivamo che lei era forte e che non era la solita Biancaneve o colei che stava a casa ad aspettare che lui tornasse. Sentivamo che lei voleva fare di più, voleva essere al suo finco e non essere così scema da metersi nei guai per poi farsi salvare. Era coraggiosa Venusia, con le sue modeste forze di fanciulla del West in terra nipponica (e noi eravamo decisamente confusi, in tutto ciò!) e di temperamento all'occasione.
E c'era Alcor, che noi non lo sapevamo ma aveva un passato di tutto rispetto (e nonostante un riassunto nella prima puntata) ma che faceva davvero la figura dello sfigato al punto che rimane anche senza disco volante...ed a noi Boss Robot -e non sapevamo chi michia fosse, quello lì- ci lasciava perplessi! Solo anni dopo, quando vedemmo il Grande Mazinga, ci scattò la lampadina accesa! Che cuore d'oro Boss! Alcor riprenderà la lotta con un nuovo mezzo, una sorta di aliante spaziale con cui permetere al robottone dell'amico di combattere meglio contro le sempre più soverchioanti e astute truppe vegane!!
Eppoi tocca a Venusia!! Alla fanciulla!! Le danno un mezzo acquatico! Dagli spazi siderali a quelli oceanici! Tzè! Fate una pippa Charlie Angels! Ed anche il Sergete Pepper!!


Ma il top del top della goduria fu Maria!! La sorellina perduta del principe Acatrus!! Oddio!! Che figata!! GUIDA UNA MOTO!!! UNA MOTO!!

Avete idea di cosa significasse per noi fanciulle che al massimo avevamo maghette, e fanciulle birichine la qualke massima aspirazione fosse o cantare (e sposarsi) o diventare infermiera (anche se capace di lanciare il lazo o arrampicarsi su un albero...cosa a me familiarissima!) Per certi versi fu uno scossone anche superiore a Lady Oscar che era pur sempre mascherata da maschio nonostante fosse una spadaccina, accettasse di misurarsi in duelli con uomini, andasse a cavallo e alla fine partecipasse alla Rivoluzione Francese! Ma ciò avvenne più tardi. 
 Maria guidava una moto e sapeva menare i cattivi! Ed alla fine le affidarono il terzo mezzo per sostenere Goldrake nella sua lotta: quello per le profondità sotterranee!



Bisogna capire quello che sigificava per dei bambini o ragazzini una cosa come Goldrake anche dopo che iniziarono ad arrivare altri robottoni...Anche perchè era osteggiato, il cartone giapponese. Erano disegnati male, erano violenti, erano fatti male! Detto poi da chi? Mah! Da gente che definiva Clint Eastwood un fascista! O da chi a malapena sapeva distinguere un Caravaggio da un biglietto da 10.000 lire! E non è che i nostri cartoonists scehrzassero anche se non nascondevano la loro simaptia per i super eroi americani, cosa bellamente ingnorata dall'intellighezia nostrana di sinistra...Boh!
Finalmente c'era un cartone per noi, fatto per noi e pensato per noi che tutto sommato ci conosceva, parlava di quello che sognavamo e non di come riteneva dovessimo sognare...e che spesso non rispettava le fiabe o le storie con cui eravamo cresciuti, vedi Pinocchio della Disney.

Valori? A palate! Ma anche di COME venivano raccontati quei valori che bisogna dirlo, erano quasi assenti nei films Disney. Ed anche una estetica che ci parlava di come ci vestivamo o come ci saremmo vestiti se fossimo stati più grandi e della nostra fighissima moto! Si, perchè, a parte certe eccezioni, Goldrake e compagnia erano ambientati al massimo alla fine degli anni '60 o gli inizi dei '70.

Le puntate duravano poco ma avevano un ritmo alternato, lento, a volte di tensione ed infine emozionante nella catarsi finale del combattimento. Non saprei dire se un pochino più lunghe sarebbe stato meglio, forse no, forse i tempi erano giusti e basta.
I cartoon di oggi? Da una decina di anni la qualità non è più buona, invero di cartoon belli e sopratutto nuovi e non finalizzati allo smercio di cards con cui giocare e con target infantile, sopratutto, fu MTV a trasmetterene proprio una decina di anni fa: erano serie di oav oppure parte di serie tv apparentemente brevi (eccezion fatta per Inuyasha), sono storie nuove ed anche più complicate per certi versi. C'è una cosa di cui tenere conto, ai Giapponesi non è sfuggito che i telespettatori crescono, diventano adolescenti, universitari ed adulti e di conseguenza producono cartoons (e dagli anno '80!) per differenti targets di sesso ed età, idem per i fumetti e quindi molte delle cose che si sono trasmesse da noi erano per adolescenti o poco più...non per i ragazzini dai tredici in giù come pretendevano du Italia Uno che da emeriti stronzi trasmettevano cartoons per adolescenti e non per bambini! E si che Conan il ragazzo del futuro -cartoon di Miyazaki e adattissimo per bambini- era ingiro danni!! MTV comprese ciò e ci diede orge guduriose di cartoons nipponici di alta qualità!

Solo che poi, anche là in Oriente hanno sgamato ed hanno iniziato a produrre robe con le caratteristiche superficiali che piacevano ad Occidente e non ultimo tenendo conto di alcune censure, sopratutto quelle americane! A seguire queste direttive si direbbe che quelle spontaneità, spesso in contrapposizione con la loro società o gli adulti, siano andata a farsi friggere, i valori che ci attrevano e galvanizzavano sembrano solo luoghi comuni anche se a volte sembra esserci un tentativo di mostrare un qualche lato oscuro dell'umanità o del conformismo sociale...ma sono poco sentiti, molto dichiarati...molto adolescente fighetto che vuol fare la rivoluzione ma comodamente. E spesso i cartoon giapponesi non ci mostrano la loro società per come è ma spesso come la vorrebbero gli autori delle storie ed a volte con storie che non hanno nè capo nè coda, al punto che mi chiedo come cazzo facciano ad avere successo o per lo meno quello che ci dicono avere in patria!
Invero, il mio sospetto è che le robe buone a noi non ce le prendono più...MTV da tempo ci fa vedere si le maratone di anime con puntate di novità (o quasi) ma alla fine quello che ci fanno vedere è assai trendy, scontato ed anche leggermente porno! (censurato ma tendente...)
 
C'era una voglia di raccontare e di dare emozioni vivide ed anche un pò di coraggio che ora non c'è, anche ciò che sarebbe trasgressivo non lo è più ma è decisamente di maniera. Anche l'eros omosessuale, ma questo è un altro discorso!

Intanto mi consolo col fatto che IO ho ancora il 45 giri in vinile, della sigla originle d'apertura e chiusura! Tiè!



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