venerdì 25 febbraio 2011

Ricordi al volo....

Ora, non vorrei che solo perchè son partita con l'onda della malinconia, vi aspettaste che tutte le volte che parlo del passato sono nel mood de "Ehhh, bei tempi, signora mia! Altro che oggi!" Nononono...No. Per me oggi ci sono senz'altro cose belle e intriganti, alcune cose sono più facili di un tempo e c'è internet ed altro ancora...Però. C'è un però. Ci sono cose nel passato di cui si sente la mancanza, innegabilmente, i rapporti umani nel quartiere o nella strada che ci ha visti crescere -ad esempio- tutta quella rete di negozi e negozietti gestiti da una o più persone che conoscevi a mena dito al punto che non si diceva "Vado dal panettiere/pizzicagnolo" ma "Vado dall'Anita." (anzi, "dall'AnNita!")  o dall'Olga, se serviva un pentolino o un qualcosa per la cucina...
L'Anita, l'Olga, la Grazia, i Fratelli (mai saputo il loro nome), Albano, Giovanni, il Chiarini...C'è rimasto Lollo che non è più nemmeno lui ma il figlio...pian piano hanno chiuso oppure son stati sotituiti da altri che poi hanno chiuso...Per anni la mia vita si è scandita da queste parti, principalmente in quel ferro di cavallo squadrato che è via del palazzuolo/via Maso Finiguerra/Borgo Ognissanti, zona assai popolare a volte mista ma sempre di gente che si conosceva e chiamava per nome. Ovvio che non è solo questo perchè c'è il resto di Borgo Ognissanti e il resto di via del palazzuolo...
In totale c'erano tre ortofrutticoli, tre cartolerie, cinque pizzicagnoli e quattro forni, due macellai ed un pollaiolo, tre bar (mi pare) ed una latteria (che comunque chiuse che ero ancora piccola) ed una pescheria che credo ci sia sempre stata, un elettricista, ed un riparatore radio/tv, una lavanderia...due officine per riparare motorini e bici...un ferramenta, un paio di merciai, un'edicola, un tabaccaio ed un vinaio ed anche un negozio di abbigliamento dove ora c'è uno dei due attuali tabaccai (si sono moltiplicati)...ed escludiamo la scuola e l'asilo delle suore...ed altre cose che non mi vengono in mente e non tengo conto della vicina via delle Scala e di via dell'albero...perchè ognuno aveva davvero il suo preferito più una alternativa se quel che cercava era esaurito, logico che praticamente qui si fosse come un paesone...mia mamma sapeva che se accadeva qualcosa a scuola, mi potevano depositare dall'Anita, con le medie -se capitava di uscire prima- era lì che aspettavo prima che si decidesse di affidarmi le chiavi di casa. I due fruttivendoli chissà perchè avevano dei negozi che mi inquietavano: la Grazia aveva una specie di rialzo all'interno che si affacciava alla vetrina per esporre le casse con la verdura mentre il posteriore di questo rialzo dava sul bancone all'interno del negozio e serviva a metterci altre casse sotto e non so perchè ma mi faceva timore quel quadrato buio...I Fratelli avevano un negozio più stretto e basso rispetto alla Grazia, un pò meno luminoso e mi sembrava avessero più roba, il bancone non tagliava del tutto in due il negozio sembrava solo fare come da porta tra il lato da cui si accedeva e quello dietro, solo che la parte dietro infondo mi metteva a disagio, cosa curiosa perchè il retro del banco era sempre off-limits per i bambini (questioni di igiene, credo) e quindi io ero sempre curiosa di andare dietro ma in quel posto lì no, o almeno superate certe casse non mi piaceva...mi piaceva invece sedermi sul poggia borse o almeno finchè mi fu consentito, una sorta di righiera orizzontale le cui sbarre erano coperte di gomma e non so bene perchè ma l'ultimo tratto sulla destra era allentato e mi attirava in maniera possessiva: era il MIO angolo!
Guardando al fatto meramente pratico si può dire anche che si sapeva da chi andare perchè ti consigliava e serviva bene, certe cose vengono spontanee e non le puoi costruire dal nulla...Vedansi il nuovo macellaio che vuoi la crisi vuoi -sopratutto- la sua scarsa sapienza come negoziante s'è fottuto tutta la clientela ereditata da Albano: il deserto per anni, là dentro! Ed hai voglia cercare tutto d'un tratto il colloquio col cliente che saltuariamente ti viene a prendere le salcicce o la fettina o il petto di pollo!
Per me il problema non sono i cambiamenti in sè ma il come avvengano e non imputo i lati negativi ai nuovi arrivati ma principalmente ai nativi o a chi per loro...Perchè se qui gli affitti si son alzati, se qui non è possibile tenere un negozio a lungo, se qui si aprono più spacci per alcoolici o pub piuttosto che panettieri o pizzicagnoli, o cartolai o resta gente che vende poco e male e poi chiude, certo non è colpa dei nuovi arrivati.
Diverso per i nuovi pizzicagnoli! Certo, sono in via dell'albero, ma si vede che lavorano e bene col cliente, la furbata di avere una italiana che lavora aiuta ma è ovvio che alla fine le buone maniere ed il servizio impeccabile, premiano anche con la vecchina o il vecchino diffidenti. Un pò grazie a loro che c'è un qualcosa di ben frequentato qui in zona, di gente affidabile e che chiami per nome...E prima di loro arrivarono, sempre in via dell'albero, quelle del mini-market che purtroppo spazzarono via il Neri, mesticatore, che bisogna dire non era un furbo...troppo comodo andare avanti perchè non c'è concorrenza, eh!  Il tessuto è quasi inesistente, ormai, e la carne in emergenza mò vado in via della spada (e non per me) ma almeno i prezzi sono abbordabili, almeno mi pare...due i forni che resistono e bene...anzi, tre che verso il Curtatone ce n'è un altro...
Sono pochi i punti di incontro: il baretto all'angolo tra via del palazzuolo e via Maso Finiguerra ha ancora i tavolini fuori e sta accanto al trippaio/lampredottaio che ha cambiato tre gestioni da che aprì vent'anni fa dopo anni e anni di latitanza lampredottistica...C'è il cinema, praticamente l'unico in zona a parte lo Spazio uno di via del Sole, verso Piazza S.Maria Novella. Il Fulgor ha una storia tutta sua, c'era quando ero piccola poi, verso la fine degli anni '80 si è trasformato in cinema porno e poi ha finalmente chiuso!! Infine una decina/quindicina d'anni fa riapre come multisala...Io però ricordo che negli anni d'oro accanto al cinema c'era la gelateria Il Pinguino, me la ricordo enorme con un bancone lunghissimo...forse perchè ero io piccolissima ed ovviamente sempre d'estate, illuminato dal sole che entrava da una strada spaziosa e l'insegna luminosa a forma di pinguino dalla luce azzurra, credo fosse considerato il posto della domenica ma anche di un certo pregio, non solo per il fatto che era il secondo posto dove si facevano e vendevano gli zuccotti ma anche perchè chi ti serviva aveva la divisa candida, all'epoca una garanzia (o almeno io ricordo così); alcuni anni dopo la chiusura l'albergo accanto ne prese il fondo per ampliarsi, assieme ad essi prese anche il fondo del calzolaio chiuso anch'esso da tempo. Me lo ricordo bene perchè era lì che ci si andava a servire e perchè il primo paio di scarpe che decisi io di acquistare fu lì. Il proprietario era persona d'altri tempi, pelato con un lungo grembiule nero, un pò come un bidello che ti consigliava e poi faceva accomodare sulla poltrona con davanti un poggiapiede e ti calzava lui la scarpa, gentilissimo e solerte. Ricordo le pareti letteralmente tappezzate di scatole da scarpe, tranne forse quella della porta d'entrata, che toglievano un pò di luce. C'era, accanto al vecchio tabaccaio (che ora è una edicola/tabaccheria) il Levi che si è spostato in Borgo Ognissanti, il Levi (o meglio LA Levi) c'era quando io non ero nemmeno nata, infatti c'è una foto del '66, dell'Alluvione, che fa vedere tutta via Maso Finiguerra allagata ed anche il negozio del ottica e sviluppo foto era allagato. Del Levi ricordo che dev'essere stato lì che mio babbo comprò il microscopio e forse il canocchiale che vendette che ero piccolissima, forse anche il binocolo che ancora conservo; lì vidi le prime videocamere-giocattolo coi filmatini tarocchi di Goldrake (ovvero ricavati dalle sigle e dalla serie tv) ci ho sbavato sopra per anni. Ed era certo lì che c'erano i proiettori (Bontempi, mi pare) coi cartoni Disney che accelleravano la salivazione ed i sospiri al 100%!! Che patimento! Beh, almeno, in questo caso, il pezzo di storia locale si è solo trasferito per lo meno...
Non mi lamenterei della presenza del pub quasi all'angolo di via del palazzuolo/via del Porcellana se non fosse che mi fido di più della trans a quell'angolo piuttosto che degli ubriaconi ggiovani che ci vanno ad sbevazzare visto che lei/lui non si è mai divertito a fermare il traffico o una ambulanza o a pisciare in giro...e pretendere di aver rivitalizzato la zona addirittura! 
No, dico, la MIA zona era più affidabile quando c'erano "le signorine" (incluso la trans) piuttosto che questi qua...le signorine ci sono da che ero piccola, avevo quattro anni quando son venuta in questa casa muovendo da via del palazzuolo, e c'erano anche in via benedetta...ed ogni tanto si becchettavano dando un pò di spettacolo. Ora c'è rimasto/a solo lui/lei contro il degrado e la sicurezza stradale del resto anche l'ultima delle "signorine" se n'è andata e non me ne sono nemmeno accorta...Ovunque sia spero stia bene.
Delle "signorine" ricordo quel che mamma mi raccontò quando ero una ragazzina, un'altra mamma con una figlia più giovane di me e che certo non era di queste parti, si lamentò con la mia proprio per la presenza "scandalosa" delle "signorine"...mia mamma non si scompose e rispose che nè lei nè io non avevamo alcun problema visto che c'erano sempre state e non avevano mai dato fastidio a nessuno!
Dal canto mio ho un ricordo personale ancora un pò più arretrato: dalla finestra guardavo una processione in via del Porcellana, le tre "signorine" se ne stavano in disparte, su un marciapiede ad osservare, anzi quasi ad assistere come altri ed una di loro si accese una sigaretta, quella accanto le diede una gomitata e l'altra si fece il segno della croce.
Puttane dico, mica Escort!
Del resto quando i miei morirono queste "signorine" -quelle rimaste- e la trans si avvicinarono a noi per le condoglianze e scambiar due parole, quasi gente di famiglia, per dire...

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