lunedì 2 luglio 2012

ALPEN FLAAIIR!!!

Da che ho un compagno ho potuto accedere al meraviglioso mondo del quotidiano vivere fatto di uscite, scampagnate, visite a locali, concerti e dunque non poteva mancare il concerto dal vivo all’ aperto.
Da tempo era nell’ aria e finalmente abbiamo realizzato la cosa. Sito in quel di Natz, provincia di Bressanone, si presentava anche come un bel viaggio in compagnia di amici con pernottamento in loco, a basso costo.
Sinceramente non mi è stato chiaro sino all’ultimo momento DOVE esattamente andassi e di COSA esattamente si trattasse, sapevo solo che ad esibirsi sarebbero state una delle più fedeli cover band dei Rammstein. Pur non amando questo tipo di gruppi per principio, occorre sottolineare che avevo già avuta una esperienza gradevole con una cover band dei Ramm proprio all’ Exenzia seppure si trattasse di una cosa ben minore rispetto agli Stahlzeit.
Gli Stahlzeit NON HO idea di dove vengano, nel senso che per me potrebbero pure esser danesi anche se credo siano tedeschi come gli oriGGinali ma la differenza con i primi che vidi in quel di Prato è che costoro hanno costumi, scenografie ed effetti speciali che li avvicinano di molto alla band di Till e soci di cui esibiscono anche diversi numeri sul palco. Ne è valsa ben la pena e in tutti i sensi.
Facciamo qualche passetto addietro. Innanzi io e Lui abbiamo avuto la macchina dei suoi visto che la Pandina non era in grado di sostenere il viaggio sino a Bologna. In quel dell’ormai familiare “socc- city” abbiamo atteso Milena e Mauro –quelli delle tigelle e delle crescentine- i quali ci hanno caricati sul macchinO di Mauro e abbiamo continuato assieme sino in Alto Adige. Viaggio gradevole con sosta nei pressi di Trento, mi pare, e via sino a quasi sera a Natz.


                                               Sosta trentina.



Lui aveva prenotato presso un affittacamere abbastanza economico -26€ a testa per notte- con colazione, bagno personale e senza limiti di rientro. La stanza era carinissima, molto anni ‘70, anzi eravamo direttamente catapultati nei ‘70!!




Pulita e spaziosa con piumoni e cuscini ben tenuti, sullo stesso piano e in comune c’era un frigorifero e una cristalliera con una collezione incredibile di bicchieri e caraffe da birra, una saletta relax con tv e balcone. Ho constatato che i balconi spesso son condivisi con altre stanze ma nn è terribile ed hai anche il tuo stendino personale.
Il tempo di cambiarsi che ripartiamo per il posto del concerto: in un ex campo Nato, in mezzo ai meli.
Vi ricordo, occasionali passanti e non che il melo sta al Trentino- Alto Adige come l’ulivo sta alla Toscana.
C’erano un casino di auto BEN parcheggiate tra i meli ed è stato incredibile vedere quante targhe dall’Austria o dalla Germania e se era pur vero che la maggioranza delle italiane certo erano da Bolzano ho avuto la netta impressione che noANTRi fossimo gli unici dal di sotto della pianura padana. Anzi dal di sotto del Sud Tirolo!
Sostanzialmente sembrava una via di mezzo tra una sagra di paese ed un raduno di metallari.C’era una zona campeggio dove sventolavano gonfaloni germanici e tirolesi, ed all’interno dell’area concerto propriamente detta un grande allestimento dove acquistare cibo e bevande e panche e tavolate dove sedersi… Sia di qua dell’area che all’interno c’era gente che pareva aver fatto il pieno alcoolico dal mattino, in varie gradazioni. C’era la security che perquisiva –e Lui si è quasi gettato in avanti con le mani sollevate, che ci tiene a far le cose ammodino!- e sfrucugliava negli zaini, se avevi borchie o catene ritenute pericolose non entravi, e Milena e Mauro han dovuto liberarsi di un pò di cose. Io ho aperto il mio ma sarà per il gesto spontaneo, o per la faccia un pò da bischera manco m’ha fatto tirar fuori la maglia della quasi suocera che avevo portato in caso di fresco serale.
   (Un altro passettino addietro: io LO SO che “su” dopo una certa oretta anche in estate fa fresco, anche freddino a volte ma mi son lasciata distrarre dall’ottimismo di Lui che nemmeno ha portato con se una felpuccia…Avendo l’idea di passar dai quasi suoceri per un saluto penso bene di prender con me la maglia leggera nera a righe bianche che la quasi suocera mi vuole regalare, mi dico che non si sa mai.)
Su a Natz il cielo è terso, con un pò di nuvole, bello ed azzurro come sa essere in montagna…solo che le nuvole si ammucchiano, viaggiano, ingrigiscono, foleggiano in mezzo al vento…Già ci mettiamo a far la coda per un boccone e birra che si ingrigisce. Mentre affronto una ben ordinata seppur leggermente caotica fila alla alto atesina per un paio di birre –Lui si occupa del vettovagliamento- mi ritrovo in un certo casino linguistico logistico ovvero comprendo che dove sto non è la fila delle bevande ma nemmeno quella accanto dov’è scritto “Trunken” o qualcosa del genere che anche uno meno sveglio capisce che si sbevazza. Ma non è così. Tranquilli, non sono l’unica a non capire mi ritrovo a scambiare un paio di espressioni anglo- tedesche con un…boh! Parla solo tedesco e niente di niente inglese! Azz! Ed è sobrio! Ma alla fine conquistiamo birra e cibo, in qualche modo. Mentre sediamo frescheggia di più ed io mi infilo la maglia sopra la t shirt di Zanardi (Paz) che universalmente è la maglietta più cattiva che io possieda…Più cattiva di tante metal t shirt! Per l’occasione indosso i miei pantaloni rossi estivi e scarpe da ginnastica in tela nera  ma non le mie convers di seconda mano… I pantaloni che posso indossare diminuiscono sempre di più visto che ho messo su inesorabilmente peso dall’anno scorso! Mentre accade tutto ciò sul palco hanno terminato da un pò una band stile rock’n’roll anni ‘50 hanno fatto delle cover in stile ma non ho seguito presa com’ero dal guardarmi aggiro.
In questi concerti in lande alemaniche la fauna rock/metal è tutta particolare: io non so se accade altrove forse si ma non mai visto una tale concentrazione di GGiovani  assieme a famiglie…Madri, padri con bebè al seguito ed anche nonni e nonne qualcuno in divisa rcok altri un pò più pratici.






                                                      Il Cappello!!!!! (e le brache tipiche)





                           Loro son rimasti fino alla fine del concerto dei Frei Wild!!
                                        Carini, vero?
                                             



E tanti con le braghe tirolesi abbiamo avvistato anche un tipo unico di tirolese: il moro! Un ragazzo con evidenti tratti e colorito mulatti, con tanto di camicia e brache nere alla tirolese, gli mancava solo il cappello in peltro.  ACC! Non ho fatto in tempo a fotografarlo!!
Tanti indossavano un cappello di paglia stile cow boy (boh!) ma sopratutto il cappello borsalino nero a tese corte di cui io mi sono innamorata perdutamente: era il cappello del festival. Sigh!
Intanto, mentre Milena e Mauro si incodano a loro volta per rifocillarsi inizia a piovere!! Ecco, lo sapevo. Lui è in maniche corte e bermuda goth io ho la maglia leggera ma l’umido lo sentiamo velocemente come la pioggia che inizia a scrosciare sempre di più. E lì, mentre Milena e Mauro si posizionano sotto l’ombrello asstiamo all’intraprendenza sud tirolese: gruppi di persone sollevano alcuni tavoli e li posizionano sopra i loro così da ottenere un riparo, un tettuccio poi ci caricano su le panche così da tappare le fessure tra tavolo e tavolo. Praticamente un pied a terre improvvisato.


                                           Piove!!! Esempio di arredo edilizio tirolese.





Se ne formano diversi ed immagino tra i più coraggiosi visto che altri son fuggiti in tutte le direzioni che so: sotto i tettucci dei vari stands della birra o…della birra; altri son con noi, sotto i tettucci del vettovagliamento e della biglietteria. La pioggia scroscia ora pesante ora un pò più leggera ma continua per un bel pò, intanto i Bolognesi, ottenuto il lauto pasto, si mettono alla tavolata sopravissuta e sotto l’ombrello.
Infine cessa di piovere e giunge anche l’ora dei Frei Wild (mi c’è voluta mezza giornata per smettere di anglizzare ‘sto nome) e sembra che davvero tutta la folla sia accorsa per loro. Ne ho ascoltato un brano solo e mi son sembrati una sorta di Ska-P più punk e di lingua tedesca. In vero sono ancora più rock punk di quel che non credevo e sono davvero in gamba…anche se la sottoscritta non ha potuto goderne appieno dell’esibizione. Diciamo per questioni morfologiche.
Del resto la mia prospettiva era questa, all'incirca!





Complice il freddino e l’umidità e la stanchezza la sottoscritta non voleva altro che rientrare all’ affittacamere. Si, lo so, gli Stahlzeit non si erano ancora esibiti ma chissenefrega! In quei momenti là non ragiono! I Frei Wild son stati grandi ed io ho ceduto (anche al freddo) ed ho comprato una felpa!! 30 € che son ben lieta di aver speso!
            (Però io volevo il cappello!!! BUUUUU!!! Io lo volevo!!)
Ed infine gli Stahlzeit. Oh! MAI visti prima d’ora ma mi son piaciuti…interpretano bene brani e live action… come dicono oggi.






                                          I NONNIII!!!!

Quindi abbiamo il pentolone di “Mein tail” oppure la pianola fisarmonica di “Link 2, 3, 4” o l’arco di “Engel” che però non ha funzionato…evabbè!












Ho perso un pò di freni inibitori…nel senso che ho cantato un pò di brani, non che io conosca il tedesco ma un paio di parole e refrains li conosciucchio… Certo, io mi domando se faranno mai “Buch Dich” ma non pretendo tanto…Hanno eseguito anche “Hailfisch” con tanto di tastierista che naviga sulle teste del publico sul gommeone gettando i cd del suo gruppo…






                                                                E poi...PLUF!!

poi ad un certo punto l’è sparito tra i marosi dei fans…per poi riapparire praticamente illeso ed incolume sul palco!




















E naturalmente finisco le batterie della diGGitale.

Finto il concerto rientriamo. cerchiamo –io e Lui- di non infangare i pavimenti pulitissimi dell’affittacamere visto che abbiamo le scarpe infangate. Una sistemata poi a nanna che si dorme sulle nuvole.Il mattino scendiamo presto e facciamo colazione che c’è il ben diddio!! Fettine di formaggio, pani di diversi ma localissimi tipi, vaschette di burro, miele e marmellata, yogurt, caffè all’americana e latte. Poi ci viene chiesto se volevamo acqua e succo di frutta. Si, grazie. Bottiglione da 1 litro di ABC ed uno di acqua.
Voglio tornareeeeeeeeeeeee!!!!!!
Paghiamo e ci dedichiamo al turismo. Visitiamo Natz, il paese, troviamo sottotetti colonizzati dalle rondini, un bel cimiterino rinnovato da poco, e ci sono UN SACCO di alberghi in Natz!! C’è anche l’albergo dei cristalli!! Bellissimo! La cosa che colpisce è che anche quando vedi un cero stile di design NON classico è comunque qualcosa che NON “sbatte” con i dintorni o le forme tradizionali delle case più vecchie. Hai inoltre l’idea che quassù NESSUNO farà mai e poi mai un qualche edificio mostruoso e fuori posto. Del resto già in Trentino, in materia di eco-mostri, presero a buttar giù prima di una qualsiasi legge in proposito, capirai: sono a statuto speciale, mica stanno ad aspettare i cazzi altrui!
Comunque da uno di questi, oltre alla solita bandiera del Sud Tirolo, pendeva anche quella del club dei Frei Wild. Fa piacere, eh!
Nella piazza principale di Natz ci sono due fontane con acqua potabile affinchè i passanti si abbeverino, quassù è normale. Da un lato c’è la fontana del 1982, di fattura classica a parte il rivestimento in metallo della vasca; dal lato opposto, davanti all’info point (chiuso come i suoi bagni pubblici) c’è una più moderna: una piccola vasca è scavata in un enorme blocco in pietra mentre un monolite in verticale si erge bagnato da un getto d’acqua continuo, sulla vaschetta si affaccia un rubinetto di acqua potabile, nessuno spreco, è chiuso e basta premere un tasto per bene, c’è anche un aletta con inciso un bicchiere. Acqua publica per chicchessia così come per le panchine, tra vecchie e nuove son lì per i passanti, i villegianti, chiunque, mentre altrove le tolgono “sennò la gente si siede!” Lui si dà una sciacquatina alle scarpe ed alle gambe.
Da Natz abbiamo anche assistito alla partenza dal parcheggio di un modesto albergo, di un misterioso e nero -e lucido- incrocio tra un bus da crociera ed un camper multifamiglia; c'è rimasto un dubbio: di QUALE, dei gruppi esibitisi all' Alpen, si trattava? Nel dubbio IO ho fatto "ciao ciao" con la mano.
Da Natz passiamo a Bressanone e per me inizia ad esser chiaro che non ce la farò a salutare la Carmen. Vabbè, infondo guidano i Bolognesi. Certo, camminare in Bressanone, in pieno centro in piena ora di pranzo non è il massimo ma il sole non è tiranno, batte ma non fa male ed ad ogni piazza o piazzetta c’è un fontana con acqua potabile, dopo che abbiamo visto un gruppo di GGiovani sguazzare in una di queste fontane abbiamo sollevato Lui dalle sue colpe. Bressanone è bella, pulita ed il centro è chiuso alle macchine, tante sono le rastrelliere per bici e molte hanno delle catenelle abbastanza semplici quasi non ci si preoccupasse del furto…anzi, alcune non hanno la catena nemmeno. E’ bella da camminare e vedere, avendo con sè una minima guida si può certo vedere che ha una storia di tutto rispetto che da quelle parti ci tengono a conservare per bene, senza lasciarle a sè stesse o nel sudicio! Ed infine si riparte.
Percorriamo la statale fino a Trento per godere un pò del panorama, poi si prende l’autostrada e superate le montagne che si allontanano mi piglia un pò male…Vabbè, si torna a casa!
A Bologna ci si saluta, sono abbronzata anche in viso. Io e Lui riprendiamo la strada per Firenze via autostrada, fa fresco e ne siamo sorpresi, anche a Sesto fa fresco. E mi dico che è la quiete prima della tempesta… di fuoco.



Vi lascio con la mia scoperta!!!  Godete!!

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