giovedì 19 gennaio 2012

Salite e discese…

In attesa di narrarvi le vicissitudini tenutensi tra Natale e  Fine ed Inizio anno,Befana inclusa, vi narrerei qualcosa della Pattinata di Inizio anno prima dell’addentrarmi in vicissitudini montanare programmate per la Befana che si son poi raddoppiate con una salita alla ben più affascinante Calvana, un luogo che nemmeno conoscevo di fama. Per la Pattinata si intende naturalmente io e Lui che ce ne skateriamo aggiro per le ciclabili fiorentine nel sole mattutino –bello caldo quindi- e nella meravigliosa desolazione urbana post- bagordi di Fine anno, nessuno o quasi in giro, praticamente un Day After…almeno fino, occhio e croce, a Mezzogiorno. Ascendere il monte poi mi piace e si sperava in una bella giornata come quella che il Primo dell’anno ha salutato la nostra impresa a rotelle che ovviamente non ho saputo illustrare meglio di così…

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Si, lo so, potevo far di meglio…E la rogna è che questa foto ha senso solo per noi due perchè è stata scattata nello stesso posto, nel punto esatto precisopreciso dove io e Lui ci siamo scambiati il primo bacio, nello stesso giorno anzi, nella stessa notte in cui ci siamo conosciuti…per maggiori dettagli andatevi a cercare nella tag La mia vita a rotelle o Il mio cuore a rotelle (un giorno riuscirò a imparare come si fanno i links con le parole, sigh) Ci eravamo prefissati di farci una pattinata, clima permettendo, per le ciclabili fiorentine ma anche le strade sgombre di GGente e macchine…Ovviamente io e Lui ci siamo alzati un pò più tardi rispetto alla seppur vaga tabella di marcia…Il piumone matrimoniale regalatoci dai quasi suoceri era così caaaaldo! Ehm! Comunque alla fine siamo usciti, saranno state le 11/11,30 ed a quell’ora la Firenze del dopo Fine anno si domanda se alzarsi o meno oppure dorme, secondo età ed impegni; siamo usciti in macchina, parcheggiato in zona Cinema Principe, appattinati e via! Sulle perigliose ciclabili dei viali.

La sottoscritta si era resa il più riconoscibile possibile: finto pellicciotto bianco dell’Oviesse, berretto un pò abbondante in velluto rosso sangue (belliZZimo) pashmina –o ritenuta tale- rossa in cui ha avvolto a più giri il  proprio collo comunque intabarrato da quello di una calda maglia a righe rosse, bianche, verdi e arancioni, ancora sopra di essa era un golfino a paricollo blu…perchè la sottoscritta non si fidava mica del sole, il passaggio dal sole all’ombra poteva esser letale per la sua salute, infine pantaloni da sport attillati neri (purtroppo non erano rossi) e zainetto azzurro Venice Marathon prestatole dall’amorevolissimo Lui per il trasporto di portafogli, diGGitale e scarpe in caso di disperata stanchezza e isteria da incapacità motorie su sei ruote!! Nei pattini un paio di amorevoli calzini spessi in punta e tallone, color prugna a righine fucsia, anch’essi regalo dell’amorevole Lui.

Pronti per l’epica impresa ci avviamo. Alla sottoscritta ci vorrà circa un ora e mezza abbondante per scaldarsi e affrontare abbastanza correttamente le irregolarità ed asperità della pavimentazione finto-antica ma decisamente disastrata dei marciapiedi fiorentini che improvvisamente si tramutano in ciclabili asfaltate nei modi più fanstasiosi (leggansi buche asfaltate come capita) Il percorso ci porta verso il Lungarno e da lì verso il Ponte Vecchio che comunque non raggiungiamo data la folla turistica che renderebbe il percorso più difficile e pericoloso per la sottoscritta…e per la folla stessa, naturalmente. Facciamo una svolta arrancando in punti difficili per un passeggino figurarsi per dei pattini a rotelle in linea ma ci dirigiamo verso S. Niccolò…e voi altri sapete quanto IO ami S. Niccolò vero? Come un eczema in piena estate sotto la pianta del piede. Ma il tragitto scelto dal mio ineffabile compagno è gradevole, attraversiamo il Ponte facciamo il Lungarno XXX dove il mio Lui esperimenta un suo personalissimo metodo di segnalazione ai pedoni: praticamente gli urla nelle orecchie! Allontanati dall’imbarazzo riattraversiamo e rientriamo dal Ponte S.Niccolò…poi seguitiamo per i parchi che si affacciano sull’Arno…Non mi risparmio una scivolata di culo da panico da discesa e infine sostiamo non so ben dove ma sono le 14 e si mangia. Osserviamo come i piccioni arrivano un poco alla volta avidi delle briciole e di come ne approfittino per il broccolaggio più sfacciato tra una beccata e l’altra, ogni tanto baruffano pure tubando.

Il paragone che mi vien in mente è che uno dopo l’altro arrivano nei tuoi pressi come gli zombie di certi vecchi films…e con aria falsamente indifferente.

Riprendiamo fino al Teatro Tenda o Obi Hall, e proseguiamo per un poco poi il dubbio sulle condizioni del terreno ci fa rinunziare…che eventualmente si arrivava anche fino a Pontassieve. Il ritorno ci fa passare davanti alla fontana di Folon che io amo (vedansi avatar) aggiriamo la rotonda e ci infiliamo in via Aretina, la parte moderna diciamo. E’ praticamente deserta e si pattina bene. Proseguiamo fino al viale e ci fermiamo ad osservare quel piazzale dove vanno gli skaters a esibirsi, hanno anche spostato una panchina in cemento (???) per usarla come rampa…Io invece provo ad affrontare la rampa vera ed anche lì mi faccio prende dal panico per la velocità e il  timore di non riuscire a svoltare la scalinata che ho davanti e infatti batto la seconda culata. Riprovo ma per un tratto più breve, brevissimo e Lui mi accoglie mentre scendo! Sigh!  Con un pò di aiuto riprendiamo sempre per l’Aretina, la parte vecchia come la chiamo io, riesco ad affrontare la discesa –breve ma un pò alta- con Lui che mi fa da scudo poi pattiniamo mano nella mano oppure uno dietro all’altra…E svoltiamo perchè là in fondo aumenta il traffico, prendiamo una parallela all’Aretina e non so come si chiama ma ci scopro una bellissima villetta Liberty! Una visione! Anche il condominio accanto è in stile Liberty ma la villetta lo è più sfacciatamente con i suoi addobbi verdi, sulle finestre, sopra la porta, le finestre laterali a vela, i due gargoyle sotto la grondaia squadrata…Non prendo la diGGitale sia perchè sono un assoluto GENIO sia perchè ho un pò paura di usarla quando son sui pattini…il che contrasta, lo so- con la foto scattata sul luogo del bacio.Mi riprometto di tornarci, a piedi ma di tornarci e far foto a iosa! E via ancora sui viali, si scende per via XXX ed infine in piazza XXX con le vestigia ed i cocci del Veglione in piazza! Devo fare molta più attenzione lì. Ancora viali e si continua fino alla Panda, sempre in attesa presso il Principe. Siccome sono un pò più sicura chiedo di allungare, non di molto ma fino in Piazza Duomo via via Cavour. E si va! Tutto tranquillo sino all’incrocio con via Martelli dove non  reagisco per tempo allo sgusciare del 14 che per poco non mi ci spalmo sopra, devio sul marciapiete e mi spalmo solo le mani sul muro. Un bacio davanti alla piazza e via, si ritorna alla fedele Panda. Un riposino, un paio di coccole e a casa.

Sono quasi le 17. Una volta a casa mi rendo conto che ho bisogno di una doccia calda sia per lavarmi dal sudore che per rialzare la temperatura corporea. Prima però visiterò il misterioso garage dove troverò la credenza del mio cuore!! Ma è destinata alla Soreleira (ovvero la sorella di Lui che vive a Fuerte Ventura, Spagna) che un dì attraverserà il Mediterraneo e se la porterà via…Sigh!…C’ è un altro mobile interessante che un giorno sarà mio e che provvederò a ridecorare visto che è di un tristissimo marrone impiallacciato scuro! Ed anche quel divanetto con la seduta in corda mi fa gola…ma per ora restan là in attesa dei tempi in cui la casa sarà sistemata per accoglierli! Comunque Lui ha ritrovato una cassa di legno con dentro un tesoro inestimaBBile: tutte le sue cassette audio! Adolescenza e giovineSSa su nastro magnetico!! Virgin Prunes, 99 Posse quando erano SENZA Meg…Punk e Metal…Rock Contest dei primi Novanta ed altro ancora!!

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MI doccio e mi preparo: ci attendono i quasi suoceri e la zia per una cenetta del Primo dell’Anno. Più tardi dormiremo facendo piani per la Befana.

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