domenica 8 maggio 2011

Mostra dell'Artigianato, ultimo giorno.

Mostra dell'Artigianato...Quanti anni che non ci andavo! Sinceramente ero rimasta ai prezzi dei biglietti eccessivi, tenendo conto che magari qualcosinina te la vorresti pure comprare e che i prezzi là non sono esattamente alla mano, e invece ti scopro che tutto sommato la cifra è abbastanza abbordabile, specie all'interno della settimana...Ma io ci sono entrata gratis dato che mi hanno regalato il biglietto omaggio, tiè! 
Non era nei miei progetti dato che è la seconda metà del mese e quindi andavo al mercato dell'antiquario in S. Spirito...Mi aspettavo molta gente e certo ce n'è stata, specie dopo pranzo, io sono andata di mattina e ne ho trovata ma si camminava bene ed anche dopo le due e qualcosa, orario in cui me ne sono andata...Ho iniziato dal padiglione degli ospiti, dedicato alla regione Val d'Aosta e mi morderò le mani per un bel pò per essermi dimenticata la diGGitale perchè vi era una mostra di legno intagliato, statue ed altre cose intagliate in vari tipi di legno, più o meno lavorato che lasciavano di stucco, tradizione e modernità sapientemente mescolati, spesso era la tradizione -a mio modesto parere- che prevaleva ma che stupore! Il legno intagliato fa anche la sua parte da leone in un altra mostra, in quelle che credo siano le ex scuderie, ad opera di un artista che in vari quadri ha rappresentato i differenti carnevali che si festeggiano nella sua regione montagnosa: bellissimi! Da rappresentazioni medioevali a carnevali tradizionali con le loro maschere che affondano radici in un passato pieno di simboli che esorcizzano con le risate o canti o pantomime le paure più terra-terra della civiltà contadina e montana, il diavolo, la morte, la neve, l'inverno...C'è molta neve in quei quadri intagliati, bassorilievi che sfruttano i toni naturali del legno con tocchi di colori per accentuare certi dettagli dei costumi o dei volti...figure stilizzate eppure dettagliatissime, un linguaggio antico eppure così evidente come certi affreschi che in un unica rappresentazione rappresentano varie scene e momenti, a volte sono più quadri secondo il paese o la festa...in un angolo, un pò buttati lì tre costumi coloratissimi e scintillanti, peccato per l'allestimenti che li penalizza.
Poi mi dirigo verso gli altri padiglioni, salgo e mi trovo nel paradiso alimentare (ecchè, no??) gironozolo, vago ed in vero i prezzi mi lasciano un pò perplessa, sono alti anche un pò più di quelli che trovai in S. Maria Novella, a volte per una regione gli stands son più d'uno ma non vi vedo moltissima varietà seppur non sia assente, non volevo realmente acquistare ma cedo e mi butto: formaggio da spalmare sardo (un unica marca in tutti e due gli stands sardi) ed un vassoietto con dei biscotti, non spendo poco poi vado all'unico del Trentino...che ha per lo più roba dell'Alto Adige, Sud Tirol...boh! Acquisto una tisana per lo stomaco e lo speck ed anche qui non è poco ma penso che infondo faccio spesa. Gironzolo e scendo verso il non alimentare: borse, mobili, abiti, gadgets eccetera eccetera, i prezzi son spesso alti, altissimi, però penso che -avendo denaro- si farebbero buoni affari perchè i materiali son spesso buoni: cuoio vero, kashmere, seta, cotone, profumi agli olii essenziali, vedo un bellissimo mobile ricilato, due ante sostituite da due persiane, lo adoro. Vorrei prender cose nella sezione dedicata alla Sardegna: gioielleria che costa quanto un affitto, a volte, ma bellissimo; vasellame tradizionale ma anche cose di legno riutulizzato in altre forme, ninnoli e portafortuna che mi tentano. Però. C'è un però! E' mai possibile che non ci sia uno stand uno, che venga dal Trentinno? Cioè, non combinano un cacchio in Val di Sole, in Val di Non e in tutte le cacchio di valli che ci son lassù?? Boh! Ed infine scendo ancora ed arrivo al livello del resto del mondo! C'è un area che è dedicata alla Spagna con tanto di esibizione di flamenco! Poi la Tunisia col suo artigianato, prezzi buoni in certi casi, poi c'è la Russia con le memorabilia dell'esercito sovietico ma anche oggetti come grembiulini, portagioie, gadgets vari carini e russi, Lettonia e Polonia che spesso mostrano uno dei loro tesori, l'agata. C'è davvero il mondo e molta, moltissima Asia! Non saprei dire quanti fossero ma ognu uno o due stands, che so, cinesi, ce n'era uno indiano...poi mi parlano di Cinesi che stan dappertutto! I Vietnamiti vendono tutti e stesse cose ma belle, devo dire e ben disposte, anche gli Indiani bisogna dire e si danno da fare coi prezzi ed anche qui, non avrei dovuto acquistare ma un copriletto in cotone coloratissimo o stampato a 10€ dove lo trovate? Più una tovaglietta, in seta ricamata, tremo alla sola idea di rischiare una macchia su di essa, comunque un totale di 15€ per entrambe, non è male! Dovrò fare attenzione col copriletto di cotone, dovrò lavarlo separato per un pò e col sale dato che si tratta di tinture naturali. Sigh! Che tentazione, il resto! La Turchia aveva una gioielleria, mi pareva una versione moderna di cose tradizionali, più o meno come potrebbe esser da noi. Una cosa simile l'ho vista in alcuni grandi stands suppongo cinesi, molta gioielleria che a colpo d'occhio poteva esser anche occidentale.
Una zona dedicata al Tibet con tante cose da oggetti per rituali a portafortuna all'abbigliamento, tradizionale e non, stand nepalesi con le loro giacche ricamatissime e coloratissime, che tentazione!! C'era anche il ristorantino di cui ho gustato dei momo ed un thè salato prima di andar via. Uno stand quasi centrale ben decorato con cornici dipinte poi uno con un monaco che vendeva mandala stampati ed un altro in cui erano stampati su stoffa che suppongo fosse seta.
La lana peruviana, 30€ per me non è tanto vista la qualità certa di quella lana e dei modelli davvero vari, ma ho visto deliziosi sopramobili e piccoli oggetti di arredo tipici come i loro presepi differenti dai nostri perchè assolutamente loro; I Colombiani (risparmiatemi le battute) avevano i loro borsalini edanche della gioielleria d'oro interessante; sempre per i Nepalesi in uno stand ho visto degli scialli, non so il prezzo ma sembravano cose sarde col nero su cui erano ricamati fiori coloratissimi, per me è la prova che certe caratteristiche superano le geografie,e certe comunità montane hanno in comune moltissimo seppur separate da continenti! A volte sembrava di non esser distanti da un mercatino qualsiasi in città vista la merce esposta da alcuni, altro che artigianato ma c'erano sorprese, uno stand vietnamita -se non erro- ma rappresentato da una ragazza occidentale (alcuni stands vendevano artigianato etnico ma appartenevano a italiani) vendeva lampade ed oggetti luninosi d'arredamento di forma per lo più vegetale ma assolutamente moderni e deliziosi. Lo stand giapponese non mi ha impressionata a parte un angolino in cui faceva mostra di sè un paio di kimono ed una soprakimono riccamente decorato e trapuntato, nulla di eccezionale, belli ma non particolari e in vero nulla di particolare rispetto ad un paio di Lucca Comics&Games fa. 
C'era una piccola area dedicata alla Cina etnica, ovvero a quelle popolazioni che vivono in determinate zone con tradizioni e costumi assai differenti dalla Cina che in generale (crediamo così) conosciamo: un paio di donne di bassa staura indossavano una di grosso copricapo costellato di una sorta di pendenti sottili in argento e tintinnati, i loro abiti dai colori vivaci era costellati di borchiette e sonagli che come si muovevano era tutto un tintinnare! Ma questa zona mi pareva davvero buttata via, poco curata e lasciata a sè, alcuni stands erano praticamente vuoti e giusto un paio rappresentavano qualcosa di questa o queste etnie...peccato. Tanta Africa con le sue statue lignee e qualche stoffa, purtroppo nulla di nuovo. C'era anche la Francia, saponi e coltelli, tovaglie ed un pò di gioielleria ed alimentari. Ecco, qui mi scuso ma non ho guardato di quale paese mediterraneo e nord-africano fossero, poteva essere il Marocco, o Tunisia, ma c'erano questi due stands molto grandi davanti all'ingresso principale (siamo sotto terra, dimenticavo) ma erano un tripudio di dolcetti, biscotti, frutta secca e vassoi che non  potevi esser in adorazione! Eppoi il profumatissimo thè alla menta!! Che foglie verdi! Più avanti c'erano le spezie e pistacchi eccetera...
Bisogna dire che nei pressi del Tibet la cosa che mi ha colpito di più è stato l'odore o, se volete, il profumo, dal ristorantini i profumi dei piatti si mescolava con l'incenso e dallo stand degli oggetti ed abbigliamento e di quello di altri non tibetani che ne avevano acceso a loro volta di incenso (una volta deciso che volevo mangiare è stato annusando l'aria che ho ritrovato il posto dove poi ho mangiato e bevuto e ripostato) e vi dirò, è una botta sensoriale non da poco e mi domando come siano certi mercati dalle loro parti dove il cibo ed i profumi immagino siano più vari. E mentre sedevo in quel angolo tibetano, tutto rosso e con un enorme mascherone che mi guardava le spalle a bocca aperta in cui si notava una fiamma guizzante e da un lato sedeva un Buddha -credo- osservavo le facce ed i modi ed ascoltavo, poco distante da me un signore dal largo e squadrato volto olivastro -attraente che mi ricordava certi attori visti in films- discuteva animatamente con un altro che mi stava di spalle, due donne servivano per poi ritirarsi a mangiare ed una più giovane restava al banco con lo sguardo marcatissimo di kajal (ecco, visto che c'ero non potevo cercare del kajal autentico?) 
Devo dire che prima di decidere di mangiare dai Tibetani ho fatto un giro nelle zone dedicate al ristoro diretto anche lì nulla di che, a parte il Giappone (ma non mi ha interessato) ed il ristorante fiera cartaginese, una baracconata divertente ma piacevole ma nulla di differente da ciò che avevo visto sotto ed in genrale sia lì che altrove i piatti erano sempre intorno ai 10€, piatti completi s'intende! Ed è per quello che alla fine son ri-scesa dai Tibetani per vederne i prezzi che all fine eran quelli, suggerisco il the salato se siete disidratati (the, latte di -suppongo- yak e sale) leggero ma buono ad 1€, bollentissimo!!!
L'ultimo stand mostra degli abiti del centro Asia, molto belli, e varie associazioni e attività manifatturiere italiane e non, o perlomeno site in Italia, mi pare, sempre artigianato ma con impronta moderna, abiti spesso con design personale, ceramice ed oggettistica. Bello davvero.
Evvia, esco e valto cosa non ho visto: la mostra fotografica accanto all'entrata non è stata interessante ma quella di vasellame italiano è stata tristissima ma mi domando se quel padiglione non fosse vuoto dato che questo è stato l'ultimo giorno di apertura! Poi la mostra dell'artista intagliatore valdostano ed i suoi carnevali di cui vi ho parlato all'inizio ed infine stanca e soddisfatta me ne vado. 
Fa caldo ma si sta bene, cammino con altre persone che se ne vanno così come stamani sono andata con altre persone, è un via vai interessante. 
Sono contenta ma un pò meno di aver speso, anche se son cose belle e buone che saprò conservare...Intando domani sono a pulire di mattina, recupero un pò.

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