lunedì 16 maggio 2011

Intervista con il vampiro, di Ann Rice

La mia prima tentazione sarebbe di parlarvi, e bene, del film ma qui è un libro quindi mi sforzerò di ricordare le impressioni che mi suscitò e ci vorrebbe una parola che metta insieme sensualità e lussuosità: perchè quando ormai la storia è nel suo pieno è questo che io percepivo, con una punta di decadenza che non fa mai male, sul tipo Dorian Grey, per capirci. A tratti quasi ci si dimentica che siamo in America, anche se in quella degli stati sudisti e quando vidi il film ne fui ben impressionata perchè il regista l'aveva azzeccata con gli abiti, l'ambientazione e le luci ma io trovavo molto più divertente Lestat nel film che nel libro, il suo feroce sarcasmo era decisamente più incisivo che qua dove appare più che altro uno stronzo ma decisamente insopportabile è Louis di cui seguiamo con un certa affascinazione il suo divenire vampiro e la scoperta delle proprie capacità, più che malinconico pare un depresso cronico cui vien voglia di tirare il proverbiale calcio nel sedere nel tentativo di dargli una scrollatina.
Mi viene in mente una frase di Joe Orton che egli scrisse ad un ammiratore che si vergognava della propria omosessualità "Un giorno ti pentirai di non esserti divertito con i tuoi gioielli!" Davvero, Louis, gingillati di più con i tuoi gioielli.

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti anonimi NON sono i benvenuti e saranno cancellati.