lunedì 16 maggio 2011

Armand, di Ann Rice

Mi sono sorbita pochi centimetri di spessore di questo libro ma non ce l'ho fatta. Non me ne vogliano i vari fans della Rice ma a questo punto il ciclo vampirico è davvero caduto in basso, e in questo caso, sul fondo melmoso della laguna veneta più famosa al mondo. Solo che se leggo la descrizione di questa Venezia di fine '400, mi sembra di vedere la Venezia di Las Vegas, quindi per rispetto alla vetusta Signoria, chiamerò questo bordello yankee, Venice. Per intenderci, c'è persino il quartiere malfamato dove son soliti trovarvi assassini e varia feccia dell'umanità: signora Rice, ci faccia un favore, la pianti con 'sti Harmony leggermente vampireschi e decisamenre omo-erotici e la pianti con la palla dell'amicizia virile o qualunque altra cosa dietro la quale stia nascondendo dietro le realzioni di questi tizi, le cui tendenze amorose ormai sono chiare da almeno "Scelti dalle Tenebre". Ormai di vampirico qua non c'è più niente ed in vero nemmeno di sessuale, a parte le erezioni di Armand quando viene "coccolato" da Marius.
E se penso che è da tutto ciò che certamente viene quell'immondizia che orgogliosamente lascio sugli scaffali delle librerie che si chiama Twilight, beh, scusate ma me ne torno ai miei (pochi e selezionati) Yaoi e al mio Teleny. Sopratutto a Teleny.

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