martedì 22 febbraio 2011

Nostalgia, melancolia...

Mah...O meglio...Ehhh...
Ieri sera, un pò a singhiozzo ad un certo punto, mi son vista Amici Miei (il primo)  sull' onda del corto visto all'Odeon, glielo dovevo infondo...Era una vita che non lo vedevo ed alcune cose me le ero dimenticate oppure le confondevo col secondo che dovrò recuperare...se mai mi sarà possibile...Mamma mia, l'Adolfo Celi!! Che era uno dalla vita assai interessante prima del cinema...vabbè ormai ce lo ricordiamo per Brook...o Bruk...o Brooke...insomma il cattivo di Sandokan (sospirone pre-adolescenziale) oppure per aver fatto il super-cattivo in un 007 che non ricordo, sinceramente...Altri tempi! Poi c'era quello che fa il Necchi con quel capello ondulato ed il baffetto da sparviero...Non è che c'era lui tra i ragazzotti in brache corte in Amarcord? Si perchè io mi ricordo di uno con le brache cUrte ed il baffetto post adolescenziale...boh!
Insomma, me lo son guardato e mentre lo guardavo mi domandavo: "Ma qui dov'è che siamo?" Si, perchè S.Spirito la riconosci subito ed io appena posso ci ritorno per confrontare magari pure col corto! Certe zone oltre Ponte Vecchio credo di averle riconosciute, così quella stradina che porta all'albergo Porta Rossa dove Il Conte Mascetti ti trova la Titti in un incontro clandestino che più clandestino non si può...La sede de La Nazione e Santa Croce e il mercato di S. Ambrogio che si vede spesso...ma più avanti dove il Mascetti con la Oldsmobile scassata chiede una spinta (per avviarla) al Perozzi, dov'è lì? Che c'è un piccolo distributore di benzina...Il Centro all'epoca era molto differente, innanzitutto trafficato...Che poi! Trafficato per modo di dire perchè non si può far paragone col numero d'auto che lo attraversava fino a non molto tempo fa. Io, l'unico distributore di benzina che ricordo è quello sulla salita...Viale Redi? Quello più dappresso al Centro, per modo di dire, il resto è oblio. Lasciamo perdere i fuori porta poi, io lì è un miracolo se so che esiste...però, secondo me, erano sempre dal lato Oltrarno o verso il Piazzale...Non so, la Madonnina dove ritirano un pacco -mentre stanno prendendo il culo il Righi facendosi passare per malavitosi- mi è familiare e pure il ponte dove poco prima, sempre il Righi, voleva pisciare...Quello mi sa che è verso Le Sieci, un bel pò prima però...Sono esterni che son cambiati in 35 anni...35! Anni! Sono spariti i tortellini Barilla in Via Nazionale, nel frattempo! Credo vent'anni fa! 
Amici Miei, stando a Wikipedia, è del 1975 ed io avevo circa 8/9 anni e non mi ricordo una benemerita...perchè per me gli anni '70 sono un crogiuolo di accadimenti opachi che vanno dalle prime ed ultime vacanze in Sardegna, alle solite e continuate per anni vacanze in Trentino anche i Inverno, al bullismo -un pochino meno sofferto- dei compagni delle elementari, ai cartoni di Goldrake, alle vacanze estive anche in Calambrone di cui ho abbastanza ricordi anche sgradevoli... Solo questi anni hanno il segno, per me, di due stagioni all'estremo: l' estate e l'inverno. Non ci sono primavera o autunno, o forse ne sono inglobate...sarà anche perchè ho delle foto (in bianco e nero) del periodo che certo ho vissuto molto più che nell'adolescenza; l'estate è il sole forte che invade ogni dove, le magliettine colorate a mezza manica e le scarpe in cuoio blu con gli occhi, la polvere secca e le farfalline blu che coprivano letteralmente ogni residuo di pozzanghera, i tafani e le vespe e le piccolissime cavallette che saltavan via a gruppi ad ogni passo nell'erba, era la puzza dei cumuli di letame di vacca ai lati dei campi, odorosi, aromatici, "grassa" da spargere nei campi quando i villegianti non erano un problema e non ci si vergognava nè delle vacche nè delle galline, era andare alla fontana a lavare le cose con la nonna o giocare nel giardino delle Proloco accanto e saltare attraverso il buco nella rete come se fosse l'entrata a scivolo di una nave spaziale o di un sottomarino, era la segheria che coi cumuli di segatura odorosa, la bindèla, le sdèle, i traversini ed i fondi che potevo fare a mano, il rumore tipico della motosega ed al mattino presto quello dei contenitori del latte portati dagli allevatori al caseificio, le incursioni negli orti fuori del paese, andare al parcogiochi di Cavareno e quello più lontano di S.Romedio, la strada ancora di ghiaia piccola e bianca per andare "là via" al bosco, i "giati" e le rondini nei nidi sotto i tetti ed il casino che facevano alla sera quando si appollaiavano tutte sul filo della tensione che attraversava la vista che avevo dal balcone che ancora non mi faceva paura che potesse rovinare di sotto, e il Brenta là infondo, la "curt" con le gialìne e le mucche ed il cavallo ed il maiale appeso per essere svuotato.  Ed i tacchini.
L'inverno è il Natale, l'albero con le palle di vetro decorate a mano e le lucine colorate (a Firenze)  ed il Presepio con le statuine di gesso, quello dalla nonna in Trentino, però che si faceva col muschio preso "su là via", nel bosco e le cortecce alla segherie dello zio e poi la neve e la slitta, e le discese "giù dai Luni" e la piccola chiesetta antica (c'era anche d'estate prima che la chiudessero ed io andavo dai Luni a prendere l'acqua che poi il prete benediceva) proprio là davanti, la neve, tanta neve, alta, col suo "crok crok" sotto le suole e l'odore suo misto, o forse lo stesso, al legno bruciato ed il sole limpido e cristallino che all'epoca davo scontato...un odore che collego direttamente alla neve anche se non ce nè. E' l'odore di neve. 
In Amici Miei non c'è nulla di tutto ciò -ovviamente- ma è sempre inverno, fa freddo e si vede, non c'è quasi mai il sole, è grigio...come al funerale del Perozzi e tutti fanno il vapore con la bocca, a volte c'è la nebbia di giorno e anche col sole. Un freddo come quello mi sa che lo abbiamo avuto questo inverno dopo la pioggia. C'ho avuto freddo per tutto il tempo anche prima di vedere il paesino dove il Conte Mascetti ha spedito moglie e figlia che c'era caduta la neve, prima ancora di vedere il sottoscala dove vanno poi a vivere...E' strano che Monicelli abbia scelto quella stagione o quel tempo per un film che, seppur con un fondo amaro o melancolico, è pur sempre una commedia, no? Firenze è vera, popolare, operaia e non snobbona e di collina, mi piaccino le facce degli universitari che si vedono assieme a Titti quando il Conte cerca di mollarla (e credo di avere capito dov'è la strada)...mi piacciono come son vestiti...Ma è una Firenze triste, silenziosa come lo sono le città a certe ore del mattino quando non c'è rumore di fondo, tutto tace, ma triste ed il bar del Necchi è buio come ricordo fosse il bar di Lindo, in via del Palazzuolo, il tipico bar dove andavano gli uomini per lo più, scuro e buio col biliardo in fondo ed i tavoli dove si giocava a briscola...ed io prendevo l'immancabile spuma. Solo che da Lindo, mi pare, non si giocava la schedina nè si conpravano i francobolli come invece si fa dal Necchi, quei gesti mentre umetta le strisce delle schedine vecchie me li ricordo un pò ancora così come il rullino verde.
Solo la farmacia non ho ancora capito bene dove fosse mentre la fioraia...si e prima o poi mi faccio un tour alla ricerca di quegli angoli, così, per vedere com'è ora...


Bella figlia dell'amooo-ooo-reeee...

3 commenti:

  1. Allora, Duilio del Prete, nonostante i baffetti, non ha fatto Amarcord, la oldsmobile riceve la spintain piazza dell'unità d'italia, credo. Il ponte e la madonnina sono alla Rufina, sempre secondo me, con la Titti passeggiano sui lungarni e poi attraversa viale mazzini :)
    Firenze prima era piena di piccoli distributori di benzina, poi il comune ha deciso che son brutti e ha fatto un'ordinanza per cui non rinnovano le concessioni ai distributori in città. Presto spariranno anche i due in Piazzale Donatello che sono bellissimi. O almeno, lo sono come lo sono per me i bar con i buchi per le botiglie ed il bancone d'acciaio, la spuma bionda nei bicchieri tuttovetro che per levarti la sete ne dovevi bere due o tre, il pizzicagnolo, il mesticatore, tutte cose che non esistono più. E non so se è solo la nostalgia a farmi pensare che si vivesse molto meglio prima.

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  2. Ovviavia. Signora mia, ma i sapori di una volta? oh jonvalli, si stava come si stava, forse è che s'era più giovani... :D io so che quando si spartiscono i soldi col righi e tiran fori la carta son dalle parti mia, o sotto la costoli o sotto il palazzetto in costruzione ;)

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  3. @ Jonvalli- e il civaiolo? Per la cronaca ce n'è uno in via della spada, se nn erro, insomma dalle mie parti...
    Invero era sembrato pure a me che fosse in Piazza dell'Unità, solo che non si vedeva la cabina per le fototessere che sono abbastanza sicura fosse proprio accanto al distributore. Il mio dubbio sta nel fatto anche che già negli anni '80 c'era il venditore di borse (sostituito da uno cinese oggigiorno) e di bracciali borchiati che nella mia adolescenza metallara mi facevan sospirare...
    Sempre da Lindo, il bar dove andava mio babbo il Sabato, c'era il flipper! I flipper ci sono anche oggi sono solo un pò più articolati ma altrettanto affascinanti e divertenti solo che non mi sembran più comuni da trovare. :(
    Più che la nostalgia, credo sia anche il fatto che era più facile trovare cose, luoghi e persone, i ritmi erano un pò più umani come le paghe per i lavori di fatica (non parlo del mio necessariamente) ed anche le relazioni coi negozianti erano più umane: dalle mie parti si chiamavano per nome il mesticatore, il civaiolo, il pizzicagnolo, il panettiere e l'ortolano...ora come ora, si chiama per nome la cartolaia e quello che ripara le bici ed i motorini, anche se ora è il figlio!
    E il cebtro era per le persone e non per i turisti...basta vedere il film.

    @Ladoratrice- Più che in costruzione sembravano i classici lavori abbandonati con tutta l'erba che cresce lì attorno... :P

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