domenica 30 gennaio 2011

Che fatica...

Pur non essendo una ottimista per natura riconosco il bello della fatica e dello sforzo per raggiungere uno scopo, o semplicemente sbarcare il lunario, li conosco e ne apprezzo la soddisfazione finale dei risultati...E' incredibile da quando guadagnai le mie prime 50.000 lire (facciamo il paragone con i primi 50€) mi sia venuto naturale non chiedere più un soldo ai miei, nemmeno quando me li vollero prestare, per uno sfizio, non una somma ingente ma una di quelle che era bene mi pagassi io, se potevo. Mi vanto di aver fatto le ore piccole per disegnare fumetti ed andare al lavoro al mattino dopo, un lavoro che nulla aveva a che fare con il disegno, la grafica, l'arte...Non disdegno la fatica anche se ammetto che un pò di pigrizia c'è sempre.
Ma lavoro, non importa come e dove ma lavoro. Da bambina aiutavo mio zio nella segheria, più per gioco che lavoro vero e proprio, ma mi piacerebbe lavorare in segheria. 
Vivo da sola, pago un affitto che, come tanti a Firenze, non è l'effettivo valore di questa casa anche se è basso e non dovrei lamentarmene più di tot. Pago le mie bollette, e quella elettriva è salata per via del boiler elettrico. So anche fare lavoretti come stuccare e verniciare e mi piacciono. Non me li ha insegnati nessuno ma li faccio.
Mi infastidiscono coloro che parlano di denaro con sufficienza o che dichiarano che i soldi non son tutto. Cazzate! I soldi sono alla base della tranquillità e delle possibilità di fare progetti, almeno da queste parti (Italia)...Sono tante le cose che mi infastidiscono, alcune riesco a sopportarle altre meno, tante quente le persone che spesso le rappresentano. 
Tra coloro che davvero detesto con l'anima sono i figli di papà, o i fighetti della Firenze bene, poco importa se impegnati o meno, poco importa se di sinitra o destra (come se vi fosse una differenza!) anti-berlusconi o menefreghisti, con o senza hobbies o passioni forti, non me ne frega! Sono poco più che parassiti, poco importa se hanno ancora anni davanti per cambiare: quando stai sotto la campana di vetro della famiglia o della cazzo di compagniucola di amichetti simili a te, che la pensano come te, non ci saranno mai cambiamenti degni di rilievo. Devi esser preso a calci in culo dalla vita perchè avvenga e inizi a vedere con che razza di mocciosi cresciuti ti accompagni. Forse dovrei essere più tollerante ma perchè? Esser tollerante per una sciacquetta viziata che si fa le paranoie a VENTI anni per cose scritte su Facebook da un amico del suo fidanzato (che conosce da quattro anni, l'amico), una che esami di Lettere a parte si preoccupa di andare a Londra in vacanza tutti gli anni e magari da qualche altra parte anche in estate! Perchè, si sa, le hanno inculcato (ma farebbe benissimo da sola) è un suo diritto andarsene in vacanza quando le pare ma possibilmente senza fare un qualsiasi lavoro come la baby sitter! Avete fatto la baby sitter da giovani? A beh! Mica tutti lo possano fare eppoi LEI studia!
E' una questione di principio, la mia, perchè si sa dove finisce certa popolazione: stiamo parlando di gentuncola che dietro una maschera di bravi giovani, sono schifati da certi lavoro ma poi scendono in piazza per cortei antirazzisti...I Marocchini, gli Africani avranno pure diritto di fare quei lavori che le brave ragazze di collina di Firenze MAI farebbero! Cioè, loro studiano, eh! Mi si dirà che diventa sempre più difficile far coincidere un lavoro che ti consenta di crescere e fare esperienza e studiare a mani piene all'Università. Verissimo! E' assurdamente difficile! Specie se fai facoltà come Medicina, Giurisprudenza o Ingegneria. Specie se col cavolo che ti abbassi a sacrificare le vacanze estive per lavorare o fare Capodanno dietro il bancone di un locale! Specie se non cerchi. Cioè, l'è difficile, e la signorina (e il suo zerbino!) hanno altro da fare. 
Se gratti scovi che non è sempre così, scopri che c'è una ragazza che ha scelto Veterinaria, che si è fatta tutti i giorni Salerno/Napoli poi se ne tornava a casa a studiare e magari poi a lavorare in un pub ristorante (uno dei differenti lavori che ha fatto, tra l'altro) e studia e lavora e fa gli esami, in una delle Università col più alto tasso di raccomandazioni! Questa ragazza porta a casa uno dei tre stipendi che mandano avanti l'economia della famiglia...Eppure trova il tempo per gioire della vita, di avere fidanzati e felicità (in mezzo a situazioni non rosee, anzi tragiche) e lei desidera una cosa: andarsene da Salerno e non per andare a Napoli! Via da laggiù, prima verso la Spagna, il bando l'hanno spedito ma non è arrivato! Boh! Eppoi trova il ragazzo -Salernitano anche lui e che già ha fatto quello che vuol fare lei- si amano e a Firenze lei trova la strada, la possibilità che finalmente arriva. Questa ragazza ora fa il tirocinio a Firenze e sta iniziando una nuova vita qui, in un monolocale con lui che a sua volta sta cercando di realizzare i suoi sogni e ambizioni, e lavorare nel frattempo. Lavora su due, tre fronti. E lo fa. 
Mi mancherete tanto ragazzi!!

Come lei tante hanno lasciato la città natale e già non vogliono tornare a casa, staranno qua, lavorano per pagare un monolocale, una stanza assieme ad altri e cambiano spesso. Ma ce li vedete i ragazzi della Firenze di collina, o sotto Fiesole, a vivere in un appartamento assieme ad altri? A rinunciare a Londra o Parigi? 
Divago un pò ma, il succo è, che c'è chi si fa il culo lavorando e studiando, non necessariamente per farsi una famiglia ma almeno per cercare di indirizzare la propria vita, quindi non disdegna di lavorare saltuariamente qui e là; alla Festa del PD o al pub, a fare un lavoro in qualche centro estivo (che in certi casi è anche un esperienza legata agli studi) a volte fai anche volontariato...Lavorando, anche fuori da ciò che stai studiando, trovi persona che hanno scopi, situazioni che non trovi altrove, che ti aprono le porte altrove...Beh, tempo ce n'è! Dite? Sicuri? A parte che nel frattempo impari un paio di cose che stando a casa ad aspettare i soldi di mammina o babbino certo NON arriveranno! E che certamente di paranoie sia su Facebook che altrove non te ne fai più. .Se certe cose le inizi a fare a 24/25 anni, mi si spiega che cazzo si farà a 30? Si sta ad aspettare che il fico caschi direttamente in bocca? Non riesco a compatire o ad ignorare tanta sufficienza, o la suddetta gioventù quando questa non ha nemmeno tentato! Non parlo di coloro che rinunciano a cercare, li capisco, ma io parlo di ben altri pischelli, di mocciosi di vent'anni che ti ci devi solo provare ad offrire un lavoro di baby sitter. Non ci sono portati?? Io nemmeno avevo mai preso un bambino in braccio prima di fare il mio primo lavoro da bambinaia: io non avevo nemmeno avuto un ragazzo, avevo collezionato episodi di bullismo che mi impedivano di guardare la gente negli occhi, tenevo la distanza dagli adulti (ed io avevo venti anni) non avevo nemmeno avuto una buona carriera scolastica per questo, ma ho avuto in gestione l'infanzia e l'adolescenza di un bambino che ora ha 21 anni, l'ho addirittura portato dai nonni fino a Ischia, io che non avevo nemmeno il coraggio di usare l'autobus per attraversare la città. Ti passano le insicurezze dopo queste responsabilità.
Che ne direste se una sciacquetta che a vent'anni si fa paranoie su Facebook su una persona che conosce da quattro anni, amico del proprio fidanzato da cinque, tutto d'un tratto le affidano un posto di responsabiltà?
Boh!
Ma io sto parlando di un certo tipo di persone, e non amo generalizzare ma su certe categorie non solo sociali si può e si deve. Mi spiace ma al di sopra di un certo guadagno si è figli di papà, si cresce in quell'ambiente e lo si coltiva. Non se ne vuole uscire, se poi si è cresciute come persone meschine e false si è decisamente nel proprio trogolo! Per non dire che, quando il proprio babbo "conosce" e si ha la faccia tosta di ammetterlo già si sa che non si faticherà troppo ad avere un veloce colloquio, o forse nemmeno lo si avrà, ma non voglio esagerare. Anche perchè a volte capita che i tuoi genitori guadagnano bene e ti fanno vivere bene ma ad un certo punto ti dicono "No, guadagnatelo!" Oppure "Senti, c'è questa collega che ha bisogno il venerdì sera!" Perchè magari anche loro l'hanno fatto oppure semplicemente ritengono giusto sia così...ma sto parlando di persone di altri tempi, altra Firenze, credo.


I momenti di maggiore soddisfazione personale sono stati quando mi ritrovai a lavorare a questo fumetto, preparata solo in parte, certo meno rispetto a una ragazzina fresca di Scuola di Fumetto, mi ritrovai col mio sufficiente bagaglio artistico/creativo a dover fare in 15 giorni  7/8 tavole complete di inchiostrazione e le feci.
Alle nove ero a lavorare tornavo a casa alle 13 mangiucchiavo qualcosa e mi rimettevo a lavorare sulle tavole, schizzi, studi, ritagli e rifacimenti, ricerca su costumi e abitazioni, prospettive mai affrontate, e tiravo dritta fino a mezzanotte a volte mangiando sul pavimento la minestra perchè le tavole dovevano esser distribuite per terra per esser meglio studiate. 
Ma, lo ammetto, stavo facendo qualcosa che amavo davvero, eppure non ci sarei mai arrivata se non avessi iniziato a fare un lavoro modesto, di quelli che le fighette della Firenze bene non farebbero mai, non sarei mai arrivata a disegnare quel fumetto. Non sarei mai riuscita a faticare per cercare la persona che mi portò a reimparare il disegno, a cercare colui che scrisse la sceneggiatura (altro che non ha disdegnato lavori "bassi").

2 commenti:

  1. E quando trovi gente che non ha mai lavorato non a venti ma a quarant'anni? a me mi cascano le palle quando ho a che fare con questi personaggi... Non hanno mai un'idea di come si sta al mondo.

    RispondiElimina
  2. E' allucinante, signora mia, allucinante!! 'n'iddove si finirà!? ^^

    RispondiElimina

I commenti anonimi NON sono i benvenuti e saranno cancellati.