lunedì 10 ottobre 2011

Ascendere a Monte Morello...

Penso che ci siano cose che davvero ti rimettono in sesto, con poco. Ti riossigenano il cervello, e Dio sa se ne ho bisogno in questo periodo, ti ricatapultano -a livello di memoria o di sensazioni- in luoghi che non frequentavi da secoli e se non riesci a rifarlo, quanto meno riesci a ricordare come sentivi certe avventure, certe scarpinate sotto il sole.
Così Lui, di Domenica mattina, e con in vista il pranzo dai suoi, suggerisce una bella ascesa a Monte Morello, la scusa è quella di farmi vedere un posto che definire "caduto in disuso" è eufemismo allo stato puro: sostanzialmente era un potenziale luogo per andare per grigliate sotto il sole, alla vista di un panorama che -vista la piana- magari non è dolomitico ma ha il suo bel perchè; seppur coi suoi difettucci (niente fontanella per bere e scarso riparo sotto il sole estivo) il posto era bello. Dalla visita stile "terrazza panoramica" bastava spostarsi un pò più indietro e trovavi una ex cava che invece di esser discarica era un'altra panoramica ma più verde con tanto di panche e sedute in pietra e non cos'altro che non sia stato asportato o coperto dal verde se non fatto a pezzi da emerite teste di cazzo GGiovani che siccome non ci avevano un cazzo da fare hanno fatto scempio di un posto pubblico facendo a pezzi quelle poche strutture messe su...poche ma buone, come si suol dire ma di chiunque ed ora di nessuno. Vaffanculo! 
Qualcuno comunque pare non aver demorso (!!) ed ha messo su falò e bivacchi, abbiamo notato resti di cibo anche se il posto non si può definirsi ancora sporco.
Camminare dopo secoli che le tue gambe non erano abituate a clacare quella pietra fatta a lastre e circondata da pini e quant'altro, con una inclinazione tutta collinare/montana ma sopratutto con un raffreddore che ti ha dichiarato guerra alleandosi con la tosse, può essere un'esperienza trascendentale che mi son goduta, comunque. Il sole meridiano era caldo, l'aria fresca e pungente, la mia mano stringeva felicemente la sua e respiravamo, a volte con passo -il mio- accellerato poco avezzo alla saggezza montana da tempo.
Per scendere facciamo un giro e assaporo stradine secondarie, ombreggiate da gallerie di rami su cui si sta pazientemente stendendo la mano gialla dell'autunno, passiamo accanto alla Castellina, una certosa e seguiamo il vecchio sentiero ancora tutto lastricato di petre consunte dalle pioggie e dai passi di monaci e fedeli o di semplici viaggiatori o lavoratori, il verde è sostituito da alte mura da cui comunque rami si affacciano gettando mandorle col capottino autunnale. Ne ho raccolte.
Scendiamo e all'angolo mi saluta un roseto carico di frutti e penso alla marmellata di rose di cui parlava mia mamma...penso che quel posto l'avrebbe affaticata ma le sarebbe piaciuto, così piacerebbe anche a Susan qual'ora dovesse ricaricare le batterie, se avesse solo modo di arrivarci.
Scendiamo fino a Castello per il pranzo e mi sembra di aver fatto una qualche impresa mentre me ne attende una latra. Dopo pranzo andiamo alla Villa che è anche sede dell'Accademia della Cruisca e visitiamo una parte del giardino all'italiana con la grotta artificiale in cui ci lanciamo nel gioco del "Riconosci l'animale" viste le vasche (senza acqua) decorate con effigi di animali bizzarramente assemblati non si sa in quale ordine. Boi saliamo (ancora??) al bosco dove c'è la statua dell'Appennino, sita in una grande vasca dall'acqua scura anche qui non scende acqua. La statua mi lascia un pò...perplessa. Non mi pare 'sto granchè. Ma il bosco è intrigante perchè molti alberi hanno delle deformità e paiono come esplosi dall'interno, hanno il loro fascino e scatto quelche foto. Scatto anche qualche foto con Lui, sperimentiamo l'autoscatto dopo aver dato un bello sguardo al tramonto sulla piana, le ombre si allungano, la luce dorata anche se la mia compatta mi tradisce negandomi quella luce calda oppure il cielo azzurro. Vabbè.
Scendiamo che ci aspetta la piazza all'CSA Emerson: 8 per l'iniziativa ma i ragazzi si debbono organizzare un pochino meglio anche con la pasta ma la pizza è godibile, si mangia bene. 3 € tuttosommato ben spesi.
Ma il formato 45 giri non è sufficiente per la nostra fame dunque facciamo vela per una pizzeria e ci prendiamo un LP ciascuno a prezzo contenuto.
In futuro dovremmo visitare Villa Petraia, per Lui importante in quanto sede di una parte della sua infanzia, e prima o poi sede dei miei corsi per doratrice...

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